Al centro delle polemiche il prof di filosofia Emanuele Castrucci
Professore universitario senese posta sui social network immagini e frasi naziste e antisemite, il rettore Francesco Frati replica “opinioni personali”. È bufera in seno all’ateneo senese intorno a Emanuele Castrucci, ordinario di filosofia, che su Twitter negli ultimi giorni si è lasciato andare a commenti ed espressioni inneggianti Hitler, scatenando la reazione di numerosi utenti. “Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo” è uno dei tweet riferiti a Hitler con tanto di foto del dittatore col cane Blondi.
O ancora: “I gentili contestatori del mio tweet non hanno compreso una cosa fondamentale: che Hitler, anche se non era certamente un santo, in quel momento difendeva l’intera civiltà europea”. “Non c’è nulla che i giudei temano più dell’unità di un popolo” scrive citando il fascista rumeno Codreanu.
Come riporta la sua biografia su Wikipedia, gli studi di Castrucci “riguardano principalmente l’antisemitismo, l’apologia al nazismo,campo della storia delle idee giuridico-politiche, avendo come oggetto temi quali: le origini e le forme del pensiero giuridico europeo moderno, la ricostruzione delle linee fondamentali della teoria dello Stato tedesca del primo Novecento, le radici giuridiche e teologiche della tradizione culturale dell’Occidente. La sua ricerca riguarda inoltre alcuni aspetti costitutivi della dimensione contemporanea, quali: i presupposti antropologici del politico; i fondamenti dello jus publicum Europaeum, la critica dell’ideologia dei diritti dell’uomo”. “Dichiaratamente antisemita e allievo di Roman Schnur – si legge ha contribuito alla diffusione in Italia del pensiero di Carl Schmitt, curando l’edizione italiana de Il nomos della terra nel diritto internazionale dello jus publicum Europaeum e di Legge e giudizio. Uno studio sul problema della prassi giudiziale. La ricerca di Castrucci è legata a filoni di pensiero riconducibili alla rivoluzione conservatrice europea”.
Numerose le conseguenze al fatto, dall’esposto in Procura da parte del Rettore Frati (LEGGI QUI), la denuncia da parte dell’avvocatura regionale (LEGGI QUI) e la proposta di destituzione da parte del senato accademico (LEGGI QUI).
