Spaventati e in lockdown: dopo un anno cresce il disagio tra i minori

"Quello che ci dicono i dati è che almeno 1 adolescente su 4 sta male a causa di questa situazione" spiega lo psicologo Luca Pianigiani

Di Redazione | 23 Marzo 2021 alle 18:59

Sintomi d’ansia e atti di autolesionismo in crescita tra bambini e ragazzi: il fenomeno è in aumento dopo un anno segnato dalla pandemia e con il nuovo lockdown nelle zone rosse. E’ Luca Pianigiani, dirigente e psicologo del Consultorio familiare giovani dell’Asl Toscana Sud Est, a raccontare la crescita dei segnali di disagio nei minori. “In questi mesi abbiamo visto un aumento delle richieste da parte degli adolescenti, nei quali, a causa dell’isolamento e delle difficoltà relazionali, sono aumentati gli stati d’ansia, che portano ad avere una paura e una sensazione di angoscia costante rispetto a una situazione di cui difficilmente vedi l’orizzonte – spiega Pianigiani – Dopo un anno così aumento anche le situazioni di depressione, di autolesionismo. E’ una fase difficile della crescita, un momento di estrema fragilità dove i ragazzi hanno bisogno di essere sostenuti dalle istituzioni e dagli adulti.”

“Si sono trovati da un momento all’altro chiusi in casa, molto più della popolazione adulta – prosegue lo psicologo – Si sono ritrovati a costruire relazioni esclusivamente attraverso la Dad, se di relazioni si può parlare visto che non c’è nessuna interazione particolare. Chiusi in casa tra mille problemi che coinvolgono anche la famiglia. Questo porta a vari tipi di difficoltà: scolastiche, di apprendimento, di crescita. Quello che ci dicono i dati è che almeno 1 adolescente su 4 sta male a causa di questa situazione“.



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