Vaccini e polemiche, Severi (Aou senese): "La gente si scatena perché non sa"

Il Professor Filiberto Maria Severi dell'Ospedale Le Scotte di Siena ribadisce l'importanza della vaccinazione anche in gravidanza

Di Redazione | 15 Aprile 2024 alle 19:02

La ricerca va avanti e di pari passo anche il mondo dei vaccini si perfeziona e continua a dare risposte efficaci per contrastare forme gravi di malattie. Al centro del convegno dal titolo “La vaccinazione in gravidanza. L’importanza della prevenzione primaria”, che si è tenuto al Senato della Repubblica, il Professor Filiberto Maria Severi dell’Ospedale Le Scotte di Siena ha sottolineato l’importanza della somministrazione di alcuni vaccini in donne in gravidanza per immunizzare mamma e neonato e difenderli da forme aggressive di influenza, pertosse o Covid.

“La cosa a volte suscita scandalo, figuriamoci se parlo di vaccinazione in gravidanza – spiega il professor Filiberto Maria Severi, direttore del Reparto di Diagnosi prenatale e ostetricia dell’Aou Senese -. Mi riferisco al vaccino per l’influenza e per la pertosse. Queste vaccinazioni, così come quello del Sars Cov-2, danno una grande protezione non solo alla donna in gravidanza che si manifesta come soggetto ad alto rischio, non solo per le complicazioni inerenti la malattia stessa, parlando dell’influenza, ma anche per le possibili conseguenze che la stessa può avere e sulla gravidanza e sul prodotto del concepimento”.
Una tesi quella del professor Severi ampiamente studiata, accertata e verificata sul campo anche vista la decennale esperienza da direttore del Reparto di Diagnosi prenatale e ostetricia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese. Una posizione chiara che però trova spesso la contrarietà soprattutto del mondo social che, quando viene nominata la parola vaccini, si scatena.

“Si scatenano perché di fondo c’è una non conoscenza di quelli che sono i vantaggi che la vaccinazione produce – continua Severi -. È una cosa senza senso. Però siamo il popolo che dice sì, va bene per tutti ma non per me, dimenticando una cosa che secondo me è importante, a cui nessuno oggi pensa più che è quella della socialità della vaccinazione. Io mi vaccino non solo per me, ma mi vaccino, perché proteggendo l’infettività di questa patologia proteggo anche coloro che non si possono vaccinare per patologie che glielo impediscono. Quindi questo valore solidale della vaccinazione all’interno di una comunità non può essere persa”.



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