Enoteca Italiana, lettera aperta Filcams CGIL e Fisascat CISL alle Istituzioni: "Vogliamo risposte"

Di Redazione | 19 Dicembre 2019 alle 16:15

I sindacati chiedono a che punto è la liquidazione e se verrà mai riconvocato il tavolo di crisi alla Regione Toscana, e se il Comune di Siena si sta muovendo

Lettera aperta della Filcams Cgil e Fisacat Cisl alle istituzioni sulla vicenda Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana. La lettera  è rivolta al Presidente della Regione Toscana, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Sindaco del Comune di Siena, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Siena, Presidente della CCIAA AR-SI.

“Tra poco saranno passati quasi due anni dalla chiusura ufficiale dell’Ente Mostra Vini-Enoteca Italiana e gli ultimi ex dipendenti sono sempre in attesa di un qualsiasi tipo di risposta. Molti ancora gli interrogativi aperti. A che punto è la liquidazione? Il tavolo di crisi presso la Regione Toscana verrà mai riconvocato? Il Comune di Siena, chiamato a gestire la vicenda, cosa sta facendo? Gli ultimi ex dipendenti riceveranno mai le loro spettanze (pagamento del TFR e degli stipendi arretrati di quasi un anno, nonché i contributi non versati)? Sulla ricollocazione lavorativa degli ex dipendenti ci sarà mai una risposta? Saranno mai individuate le responsabilità di quanto successo come più volte chiesto, nelle sedi ufficiali, tenuto conto del cospicuo debito complessivo finale?”.

“Le risposte a queste e ad altre domande non possono che essere date dagli attori principali di questa vicenda, ovvero le istituzioni che hanno voluto, fondato, sostenuto e amministrato fino alla sua chiusura l’Ente Mostra Vini-Enoteca Italiana. Ricordiamo che l’Ente ha sempre gestito fondi pubblici nazionali e regionali per la promozione del vino in Italia e all’estero, riversati anche sul territorio, e pertanto non è accettabile fare finta che una storia iniziata nel lontano 1933 finisca nel dimenticatoio della contemporaneità, e soprattutto che a bere l’amaro calice siano solo coloro che le decisioni le hanno subite, gli ex dipendenti e le loro famiglie. Attendiamo fiduciosi”.



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