Le associazioni contro il 5G, parte raccolta firme

Nasce un comitato ad hoc per lanciare la petizione e sensibilizzare cittadini e sindaci sulla pericolosità dell'irradiazione elettromagnetica

Di Redazione | 5 Luglio 2020 alle 11:35

Le associazioni senesi dicono no alla nuova tecnologia 5G che con le sue irradiazioni elettromagnetiche secondo molti sono in grado di provocare ingenti danni alla salute.

Parte così a Siena e provincia,promossa  dal comitato SIENA SENZA ELETTROSMOG – STOP 5G una raccolta firme contro l’elettrosmog e 5g, sostenuta dalla RETE ITALIA SENZA ELETTROSMOG – STOP 5G e dal comitato NO WI-FI TOSCANA

“SenzaElettrosmog – stop 5g”, un organizzazione a tutela dell’ambiente che vuole sensibilizzare i cittadini sul tema del “5G” e sull’inquinamento elettromagnetico che questa nuova tecnologia produrrebbe. A tale proposito, l’associazione senese ha già effettuato conferenze sull’argomento e a breve prenderanno parte anche i sindaci della provincia di Siena.

“Sarà presto inoltrata ai sindaci una petizione per rivendicare il diritto alla tutela sanitaria dei cittadini sovraesposti ai campi elettromagnetici, in particolare – come spiega il referente del Comitato “No Wi-Fi Toscana”- i diritti dei più deboli quali persone anziane, bambini, donne incinta e dei malati di EHS (Ipersensibilità ai Campi Elettromagnetici o elettroipersensibilità) e MCS (Sensibilità Chimica Multipla), convinto, insieme ai cittadini che rappresento, che l’esposizione a campi elettromagnetici da linee ad alta tensione, telefoni cellulari e stazioni radio-base abbiano importanti effetti negativi sulla salute, come del resto ne sono convinti i 2/3 dei cittadini europei, come indicato dallo studio TNS, Opinion and social, electromagnetic fields. Special Eurobarometer (Brusselles 2010)”.

Sarà attiva presso vari punti, la raccolta firme per la petizione indirizzata a tutti i Comuni della provincia di Siena, alla Provincia e ad altri organi istituzionali provinciali e regionali per chiedere una moratoria per la tecnologia 5G, il contenimento della proliferazione di antenne di RF di 3° e 4° generazione (3G e 4G) e la partecipazione al procedimento ai sensi della legge 241/90 a tutela dei malati EHS (Ipersensibilità Elettromagnetica), di tutta la cittadinanza e dell’ambiente in relazione a tali installazioni di impianti tecnologici potenzialmente pericolosi per la salute e per l’ambiente.



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