Sono stati consegnati ieri, giovedì 28 settembre, al Comune di Monteroni d’Arbia il fondo commerciale e i dieci immobili confiscati alla mafia a Ponte a Tressa nei mesi scorsi. La consegna è avvenuta a seguito della manifestazione d’interesse presentata dall’amministrazione comunale, che destinerà gli immobili alla soluzione di situazioni di disagio abitativo, mentre il fondo commerciale sarà restituito alla comunità per accogliere attività sociali.
“L’assegnazione degli immobili e del fondo commerciale al nostro Comune – afferma Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia – rappresenta un altro passo importante che unisce istituzioni, associazioni e cittadini contro la mafia e la criminalità organizzata. La confisca degli immobili a Ponte a Tressa ha un filo diretto con quella che interessò alcuni anni fa Suvignano e dimostrano che nessun territorio è escluso dal rischio di infiltrazioni. I tentativi di sviluppare affari illeciti nella zona di Monteroni d’Arbia è stata una ferita profonda per la cultura civile che ci appartiene da sempre e che si fonda sul rispetto delle regole e l’affermazione della legalità. Adesso, come prevede la normativa per l’assegnazione dei beni confiscati, porteremo avanti tutti i passaggi per destinare gli immobili a finalità sociali e dare risposte concrete a cittadini che hanno bisogno di aiuto. Ringrazio – continua Berni – l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata per la celerità con cui ha proceduto all’assegnazione degli immobili alla nostra amministrazione comunale, oltre al prefetto di Siena, Matilde Pirrera, per il supporto che ci ha dato con tutta la Prefettura. Un ringraziamento va anche alle forze dell’ordine, alle associazioni e ai cittadini che sono impegnati, da sempre, nella lotta alla criminalità organizzata e nell’affermazione della legalità”.
“Con l’assegnazione degli immobili e del fondo commerciale al Comune di Monteroni d’Arbia – aggiunge il vicesindaco Alberto Taccioli presente ieri alla consegna delle chiavi – abbiamo ribadito il principio della legalità come elemento fondante della cultura del nostro territorio, con l’auspicio di averlo liberato una volta per tutte dalle infiltrazioni della criminalità organizzata. Adesso i beni confiscati potranno tornare a nuova vita per aiutare persone in difficoltà e questa è la migliore risposta che possiamo dare a chi ha cercato di infiltrarsi in maniera illecita nel nostro territorio, da sempre attento e impegnato nell’educazione alla legalità”.