Scuole, domani lo sciopero dei ragazzi "Sui mezzi non ci sentiamo sicuri"

Gli alunni di varie scuole della provincia non si recheranno a scuola domani "Se non possiamo prendere i mezzi in sicurezza per arrivare a scuola noi non ci andiamo"

Di Redazione | 7 Ottobre 2020 alle 16:00

Quando si parla di sciopero nelle scuole, spesso ci si riferisce al corpo docente o al personale ATA; quasi mai si sente parlare di sciopero degli alunni. E’ proprio questo però quello che domani, 8 Ottobre, metteranno in atto i ragazzi di tante scuole della provincia, capaci di organizzarsi sui social e mettersi insieme per combattere le proprie battaglie.

“Abbiamo deciso di scioperare principalmente per i mezzi di trasporto, perché è una situazione invivibile, le norme anticovid non sono rispettate per niente e ci sono troppe poche corse degli autobus” spiega Carolina Ostini, frequentante una quarta del Liceo San Giovanni Bosco a Colle val d’Elsa, che si fa portavoce degli organizzatori dello sciopero.

“Da qualunque altro paese nei dintorni la situazione negli autobus è la stessa – racconta la giovane parlando della situazione della propria scuola – la mattina sono già pieni, ma al ritorno superano addirittura il numero massimo di persone che possono trasportare, non ci sono i controlli, tanti ragazzi stanno senza mascherina senza che nessuno dica loro niente, e spesso anche gli autisti non la portano”.

Non ci sentiamo per niente sicuri” spiegano i ragazzi, che hanno messo in piedi una organizzazione che è arrivata a coinvolgere, tramite la pagina Instragram “sciopero8ottobre”, non solo le classi del proprio liceo, ma anche di altri istituti, che hanno confermato l’adesione di intere classi all’iniziativa, alla quale si uniranno anche tanti studenti singolarmente, perché, come spiegano, “tanti arrivano in ritardo a scuola perché non se la sentono di prendere i primi autobus che sono sempre affollatissimi”.

Lo sciopero non sarà una manifestazione, come tendono a precisare. Nessuno scenderà in piazza, perché questo creerebbe solo caos, l’opposto di ciò che vogliono gli studenti. “Lo sciopero consiste in una assenza da scuola – spiega Carolina Ostini – perché lì vi si arriva con i mezzi, e se non è possibile prenderli in sicurezza non arriviamo a scuola. E’ anche per mandare un messaggio alle istituzioni, perché non è pensabile andare avanti in questo modo”.

Non si tratterà però di una semplice assenza: gli alunni sono in contatto con le istituzioni per affrontare insieme il problema. “Il messaggio che vogliamo mandare è quello di responsabilizzarci tutti, sia i ragazzi che le forze dell’ordine e le persone che devono controllare”.

(Foto di repertorio)



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