Valentini (PD): "Piano operativo da rivedere, tante grandi volumetrie da recuperare"

"In arrivo notevoli volumetrie da recuperare, dall'ex Inam in Pian d'Ovile a quelli che banca MPS sta gradualmente ma inesorabilmente svuotando. Che senso ha ipotizzare il consumo di nuovo suolo con la costruzione di centinaia di appartamenti, quando si stanno rendendo disponibili grandissime superfici?"

Di Redazione | 3 Giugno 2021 alle 18:23

Bruno Valentini, consigliere comunale del Pd, interviene sul piano operativo della città, chiedendo di rivedere le previsioni alla luce di nuove importanti volumetrie da recuperare. “A fine 2020 il Sindaco e l’assessore Michelotti annunciarono l’approvazione del Piano Operativo, dichiarando che si trattava di un punto di svolta per la programmazione urbanistica senese, dopo aver già annunciato qualche mese prima che l’approvazione di una delibera sulla correzione di modesti errori veniali nella rappresentazione grafica degli edifici sarebbe stata una svolta per l’edilizia. In realtà non è avvenuta nessuna delle due svolte. Il principale strumento urbanistico comunale è ben lungi dall’essere stato completato, soprattutto perchè l’Amministrazione non ha voluto ascoltare le osservazioni critiche della Regione, come denunciato dalle opposizioni in Consiglio Comunale, provocando ulteriori ritardi che si prolungheranno probabilmente fino al termine dell’anno. L’impatto paesaggistico e l’eccesso di previsioni di nuove costruzioni (sia abitative che commerciali) sono l’oggetto del contendere fra Regione e Comune, perchè quest’ultimo non ha saputo resistere alle pressioni speculativi dei proprietari. E sarebbe interessante verificare se ci sono state compravendite di immobili e/o aree edificabili a ridosso del voto del Consiglio Comunale, con forte influenza sul loro valore economico. Ma la vera novità di queste ultime settimane è che sullo stanco mercato immobiliare senese potrebbero arrivare notevoli volumetrie da recuperare, sia a fini residenziali che ricettivi, che metterebbero in discussione la razionalità di tanti permessi a costruire che la Giunta vorrebbe autorizzare in futuro. Si tratta dei volumi dell’ex Inam in Pian d’Ovile finora utilizzati dalla ASL, che si sta invece indirizzando verso l’edificio in viale Sardegna dove doveva sorgere la nuova sede della Provincia. E soprattutto dei volumi che Banca MPS sta gradualmente ma inesorabilmente svuotando, sia per effetto del progressivo dimagrimento di organici che del crescente ricorso al “lavoro agile”. Indipendentemente dal destino societario di Banca MPS il calo del personale bancario (fenomeno sistemico che riguarda tutto il mondo del credito) sta letteralmente svuotando gli uffici, soprattutto di Direzione Generale. Ed infatti il Settore Immobiliare di Banca MPS aveva presentato una ventina di osservazioni al Piano Operativo che, però, l’Amministrazione Comunale non ha trattato globalmente -come chiesero le opposizioni- bensì una per una senza alcuna visione generale. E si tratta di enormi volumi, spesso in zone strategiche della città: via Montanini, Pian d’Ovile, piazza dell’Abbadia, Villa Isabella in via Cavour, via Fiorentina, via Franci alla Lizza, via Memmi, piazza Amendola, San Miniato, viale Mazzini, via Ricasoli, via Malavolti, via Toselli, ecc. Che senso ha ipotizzare il consumo di nuovo suolo con la costruzione di centinaia di appartamenti, quando si stanno rendendo disponibili grandissime superfici per le quali, fra l’altro, sarà opportuno trovare destinazioni utili per evitare il loro abbandono e degrado. Anche se, nella migliore delle ipotesi, la Direzione Generale di Banca MPS rimanesse a Siena, le sue dimensioni non saranno mai più quelle conosciute finora, anche per il ridimensionamento del personale dovuto alla digitalizzazione delle procedure ed alle trasformazioni del settore. Insieme all’immobile della ASL in via Pian d’Ovile, questo processo di svuotamento e disponibilità di grandi volumetrie rende necessario rivedere le incaute previsioni del Piano Operativo in discussione, senza coordinamento con i Comuni limitrofi e che hanno riguardato anche possibili espansioni commerciali che sarebbero una vera mazzata alla rete esistente di negozi, già in grave difficoltà. In conclusione, potrebbe anche trattarsi di un’ importante opportunità di ripensamento del modello di città sostenibile e della conseguente mobilità (ricordo che manca all’appello anche l’approvazione del Piano della Mobilità), con buona pace di tanti appetiti speculativi connessi alle nuove lottizzazioni”.



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