Il 21 marzo, in Italia, la primavera accompagna numerosi eventi simbolici e significativi. Tra questi, la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, riconosciuta ufficialmente nel 2017. L’evento è stato creato da Libera, la rete di associazioni antimafia fondata nel 1995, con l’obiettivo di liberare la società dalla criminalità organizzata e per difendere la giustizia sociale, la ricerca della verità e la legalità democratica fondata sull’uguaglianza. “Vogliamo parlare di una legalità fondata sulla memoria, e la memoria non può che essere quella delle vittime innocenti delle mafie, quelle di cui conosciamo la storia, quelle di cui stiamo cercando riferimenti e verità e quelle che purtroppo ancora non conosciamo” dice Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera Toscana.
Anche in Toscana è particolarmente attiva la rete di Libera regionale che negli ultimi anni ha evidenziato episodi criminali legati al mondo delle mafie. “Nelle settimane scorse abbiamo avuto notizia di inchieste sui porti toscani che sono drammaticamente delle buone porte d’ingresso per il narcotraffico – dice Bigalli – Ci sono poi inchieste sulla mafia nella zona del maremmano con risvolti inquietanti che hanno anche a vedere con la stretta cronaca di questi giorni perché si parla di sequestri e confische di beni a mafiosi russi”.
Anche a Siena l’attenzione è molto alta, soprattutto dopo questi due anni di pandemia che hanno segnato il destino di molti imprenditori senesi. “Le cronache cittadine fanno trapelare elementi su infiltrazioni abbastanza consistenti – prosegue Don Bigalli – L’idea è che certi poteri oscuri si stiano muovendo. Dopo tempi duri di pandemia è chiaro che i pubblici esercizi rappresentano un terreno più che favorevole per l’azione delle mafie”.