Sabato 20 dicembre, alle ore 17.30, la Sala Ildebrando del complesso monumentale e culturale di Abbadia Isola ospiterà un appuntamento speciale del ciclo culturale “Incroci”: la lettura scenica teatralizzata “Le origini del Natale”, interpretata da Matteo Marsan con Michele Carli e accompagnata dalle musiche originali dal vivo di Giacomo Rossi.
L’evento, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monteriggioni, dal MaM – Museo Archeologico, dalla società Monteriggioni AD 1213, con la collaborazione de Lo Stanzone delle Apparizioni e dell’associazione La Scintilla, rappresenta il penultimo appuntamento del calendario autunnale di “Incroci”. Per una sera, le pietre millenarie di Abbadia a Isola si trasformeranno in un vero e proprio palcoscenico, offrendo al pubblico un suggestivo viaggio nel meraviglioso tra storia, mito e spiritualità.
Ambientato nel dicembre del 1419, lo spettacolo prende avvio dalla voce di Fratello Pacifico, monaco di Isola, che denuncia la diffusione di dottrine eretiche tra Abbadia a Isola e Monteriggioni. Al centro del racconto emerge la figura di Azzo, cavaliere colto e inquieto, seguace del pensiero dello gnostico Marcione di Sinope. Tra i due si sviluppa un serrato duello verbale, in cui si confrontano visioni opposte del Natale e del mistero dell’Incarnazione.
Pacifico difende con passione il racconto tradizionale della Natività, evocando il presepe di Greccio e il miracolo narrato da Tommaso da Celano, mentre Azzo tenta di scardinare quelle certezze richiamando Vangeli apocrifi, teologi antichi e i culti pagani del Sole. Guidato dalle parole degli attori e da un ricco apparato di immagini proiettate, il pubblico attraversa secoli di storia: dal presepe “reale” di Francesco d’Assisi alle prime rappresentazioni plastiche della Natività di Arnolfo di Cambio, fino al pathos popolare delle statue di Guido Mazzoni.
Un ruolo centrale è affidato alla figura di San Nicola, vescovo di Myra e protettore dei bambini, ponte ideale tra la tradizione cristiana e l’immaginario moderno del Natale. Il racconto si allarga poi alle origini del 25 dicembre, ai Saturnali, al culto del Sol Invictus e alle scelte politiche e liturgiche degli imperatori e dei papi, da Aureliano a Costantino, da Giulio I a Leone Magno.
Lo spettacolo non evita le zone di confine tra paganesimo e cristianesimo: dai Magi alle feste nordiche di Yule, dalle figure inquietanti di Krampus, troll ed elfi, fino alla capra di Yule e ai riti mascherati delle campagne scandinave. Albero di Natale, ceppo, vischio e decorazioni vengono riletti alla luce delle loro antiche radici simboliche, mostrando come molte tradizioni siano state progressivamente ri-significate nel tempo.
Ne nasce un racconto vivace, ironico e rigoroso, capace di smontare antiche e moderne “fake news” sul Natale e di invitare lo spettatore a riflettere sul significato profondo di una festa che continua ad abitare l’immaginario europeo. Tra fede e dubbio, lo scontro tra Fratello Pacifico e Azzo rispecchia le domande e le tensioni del presente.
Luci, musica dal vivo e proiezioni, unite alla forza evocativa del complesso monastico medievale, rendono la serata un’occasione unica per riscoprire il Natale come grande racconto culturale e spirituale. Un appuntamento pensato per famiglie, appassionati di storia, arte e teatro, ma anche per chi desidera lasciarsi sorprendere da una narrazione capace di unire emozione, conoscenza e stupore.