A settembre chiude Momi, la piccola elegante boutique di cappelli nel centro storico di Siena

Scompare un altro negozio fiore all'occhiello della città

Di Redazione | 3 Agosto 2021 alle 1:49

A settembre chiude Momi, la piccola elegante boutique di cappelli nel centro storico di Siena

Siena perde un altro dei suoi negozi più caratteristici. Non storico, essendo aperto da pochi anni, ma di sicuro simbolo di eleganza e buona fattura.

A settembre, infatti, chiuderà Momi, la piccola elegante boutique dove è possibile trovare capelli femminili di ogni foggia, eleganti, sportivi ma soprattutto unici. Piccoli gioielli selezionati tra le migliori aziende artigianali made in Tuscany, modisterie italiane e brand che hanno fatto la storia del made in Italy

Ad aprirlo era stata Costanza Piccolomini. “Era il mio sogno e sono riuscita a realizzarlo – racconta Costanza – e per me è sempre stato più divertimento che lavoro riuscire ad accontentare le mie numerose clienti. Ho sempre considerato i cappelli che sceglievo come un articolo artistico e mi divertivo a trovare marchi sempre nuovi ed artigianali”.

A Costanza Piccolomini si affianca Matilde Ateneo che condivide la stessa passione. Il negozio si sposta da via Diacceto a via Cecco Angiolieri, proprio all’angolo con Piazza Tolomei e Costanza lascia l’attività alla socia, continuando comunque a darle una mano.

La piccola boutique nel centro storico di Siena è un salotto di moda al quale le clienti si rivolgono con fiducia per cerimonie importanti, matrimoni, ma anche per collezionismo. I pezzi rari di Momi si vendono bene anche on line, ma a pochi mesi dall’apertura della nuova sede, la pandemia vanifica gran parte degli sforzi fatti. Il negozio è costretto a restare chiuso per molti mesi, con tutti i costi che questo comporta.

E così alla fine, complice anche una lieta ragione personale, Matilde ha deciso di mettere fine a questa esperienza. “E’ un grande dispiacere per me – spiega Matilde – ma da sola non posso farcela e nessuno si è fatto avanti per rilevare l’attività. Peccato, perchè è un negozio che va bene, era diventato un punto di riferimento e mi sarebbe piaciuto potesse continuare ad esistere”.

 



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