Al Teatro dei Rinnovati di Siena arriva Scandalo, la nuova commedia di Ivan Cotroneo, e porta con sé due sold out consecutivi. Una commedia brillante che scava invece nei tabù più radicati: le etichette di genere, i pregiudizi, la paura del desiderio femminile quando è adulto, consapevole e non accomodante. Una scelta potente, a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Protagonisti Anna Valle e Gianmarco Saurino, nei ruoli di Laura, intellettuale cinquantenne da poco vedova di un grande scrittore, e Andrea, ventiseienne chiamato in casa sua per riordinare la libreria del marito scomparso. Tra loro nasce un rapporto fatto di passione, potere e fragilità, che ribalta i ruoli tradizionali e mette in scena ciò che ancora oggi suscita scandalo.
Gianmarco Saurino ci accoglie nel momento sospeso del pre–spettacolo per la rubrica Su il Sipario, andata in onda questa sera durante la trasmissione Sette Giorni. “Scandalo non ha un solo messaggio- racconta – Parla di etichette, generazioni, ruoli di potere. Sotto la commedia c’è l’amore, ma anche la manipolazione e la difficoltà di guardarsi davvero”. Il suo Andrea gli ha regalato un ruolo pieno, complesso: “Non mi sono mai divertito così tanto. È un personaggio tridimensionale: brillante e fragile insieme. L’uomo forte che non deve chiedere mai, e allo stesso tempo quello che non ha paura delle emozioni”.
Per Laura, Andrea prova un amore senza etichette: “Si innamora di lei nella sua totalità. Questo spettacolo rompe il pregiudizio che un uomo giovane possa amare una donna adulta solo per interesse”.
Accanto al teatro, cinema e tv per Saurino, c’è il suo impegno civile con Ellissi, il podcast realizzato con Amnesty International: “Quest’anno racconto tre storie italiane di diritti violati. Se riguardano lo Stato, riguardano tutti noi. Il minimo è non dimenticare”.
Poi, a lasciare davvero senza parole è l’interpretazione di Anna Valle, magnetica nel dare corpo a una donna forte e spiazzante, quanto spiazzante è il finale dello spettacolo.
Sul palco prende forma un tema che divide, mette a disagio, apre discussioni: il desiderio sessuale femminile. “Laura dice che il desiderio delle donne imbarazza, spiazza ed è ancora considerato sovversivo. Quello maschile, invece, è scontato. Ed è vero, purtroppo”, racconta l’attrice. E non è l’unico tabù che Scandalo mette in scena. La differenza d’età tra Laura e Andrea accende un altro nodo irrisolto della nostra società: una donna di cinquant’anni con un uomo di ventotto continua a far discutere, giudicare, a differenza di quanto accade nel caso opposto. “Un uomo adulto con una ragazza giovane non fa più scalpore. Una donna adulta con un uomo più giovane, sì. Questo spettacolo mette lo specchio davanti al pubblico”.
Tra le scene più intense, quella in cui Laura si libera di una maschera e resta sola, senza protezioni: un momento che Valle vive con particolare intensità.
Ma Scandalo non è un duetto, ma un piccolo ecosistema teatrale che vive di sguardi, ruoli, equilibri. Accanto ai protagonisti: Orsetta De’ Rossi (Giulia), editor irriverente e brillante, sottolinea la capacità di Cotroneo di scrivere ruoli femminili “magnifici e veri”. Matilde Pacella (Alice), la più giovane, racconta il suo personaggio come «una dolcezza inaspettata» e invita il pubblico «a lasciarsi attraversare dal testo, pieno di strati». Angelo Tanzi (Alberto), vicino di casa innamorato e insicuro, aggiunge: «Vorrei credere che il teatro possa cambiare le persone. Scandalo lascia spiazzati, e già questo è un inizio».
Scandalo è uno spettacolo che chiede allo spettatore di guardarsi dentro senza filtri: il doppio standard nelle relazioni, il potere mascherato da amore, la libertà delle donne, la paura del loro desiderio. Un teatro che non cerca di essere comodo. Un teatro che non ti manda via uguale a come sei entrata. Un teatro che continua a fare domande molto dopo che il sipario si è chiuso.