A tavola con la memoria: Montalcino celebra il 25 luglio con la Pastasciutta Antifascista

Al Circolo Arci una serata tra storia e convivialità, grazie alla collaborazione con "UntO a Capo"

Di Lorenzo Agnelli | 26 Luglio 2025 alle 14:00

Lunghe tavolate, piatti di pasta, sorrisi e riflessione civile. Anche Montalcino ha celebrato l’anniversario del 25 luglio 1943, data storica della destituzione di Benito Mussolini e della fine della dittatura, con la Pastasciutta Antifascista. L’iniziativa, nata dall’incontro tra il Circolo Arci di Montalcino e il collettivo “UntO a Capo”, ha unito generazioni diverse in un gesto semplice ma carico di significato, a 82 anni dalla celebre pastasciuttata offerta dai fratelli Cervi agli abitanti di Campegine.
Per non dimenticare – ha sottolineato Ilaria Gianoli, del Circolo Arci -, per evitare che le nuove generazioni crescano con un racconto falsato di ciò che è accaduto. I partigiani non ci sono più, ma è nostro dovere tenere viva la memoria, soprattutto in un tempo in cui nel mondo si intravedono derive preoccupanti. L’Arci è un punto di aggregazione sociale reale, uno dei pochi rimasti, dove bambini e anziani condividono lo stesso spazio e lo stesso tempo”.

Proprio la dimensione della condivisione autentica è il cuore del progetto “UntO a Capo”, nato da un gruppo di amici – Riccardo, Alice, Giovanni e oggi anche Arturo – che hanno deciso di trasformare la loro passione per la cucina in uno strumento di incontro.
“Volevamo ricreare – ha raccontato Riccardo De Angelis – quella magia che nasce attorno a una cena tra amici, dove non conta chi sei o cosa fai, ma quello che condividi. Ognuno partecipa: c’è chi apparecchia, chi sceglie il vinile da ascoltare. È l’esperienza che rende speciale il piatto, non solo la sua ricetta”.

Alla base, valori forti ma semplici: apertura, rispetto, inclusività. E un impegno civile che non si traduce in appartenenza partitica, ma in adesione ai principi fondamentali della Costituzione, come ha ribadito Giovanni Volpi: “Non è una questione di schieramento, è riconoscersi in quei valori basilari, sanciti dalla Costituzione, che dovrebbero unire tutti”.

La serata ha visto una grande partecipazione, anche da parte di molti giovani, segno che il messaggio è ancora vivo e necessario. Come ha ricordato Alice Nanetti: “Oggi è ancora più importante riscoprire queste ricorrenze: le generazioni di oggi e e quelle future non avranno testimoni diretti di quel periodo buio, ma possono e devono continuare a raccontarlo. È un dovere verso il passato e verso il futuro“.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



Articoli correlati