Abbadia San Salvatore, il sindaco Volpini critica la nuova Legge sulla Montagna: "Ennesima ciambella venuta senza buco, tagliati fuori territori come il nostro”

Il sindaco critica i criteri della normativa: “Pensata per il Nord Italia, ignora le realtà toscane e crea sperequazioni tra i comuni montani”

Di Lorenzo Agnelli | 10 Novembre 2025 alle 18:30

La nuova Legge sulla Montagna, recentemente approvata dal Parlamento con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare i territori montani, rischia secondo il sindaco di Abbadia San Salvatore, Niccolò Volpini, di produrre l’effetto opposto. “È una legge che esclude intere aree del Paese, soprattutto quelle che, come la nostra, possono rappresentare un vero motore di sviluppo e innovazione”, afferma il primo cittadino amiatino.

Volpini evidenzia come la normativa introduca criteri di individuazione dei territori montani che penalizzano molte zone dell’Italia centrale e meridionale. “Non si guarda solo all’altitudine, ma anche alla pendenza del territorio – spiega –. Così, realtà come le nostre, dove la montagna ha un andamento più dolce rispetto alle Dolomiti, vengono di fatto penalizzate. È una legge fatta per il Nord Italia, che non tiene conto delle caratteristiche e delle potenzialità delle montagne toscane”.

Il sindaco richiama inoltre l’attenzione sulla mancanza di coordinamento tra la legge nazionale e la normativa regionale, che sta creando ulteriore incertezza: “Aspettiamo di capire come la Regione Toscana recepirà la norma, ma per ora non ci sono segnali incoraggianti”.

Un altro tema critico riguarda la sostenibilità energetica. “Si parla tanto di transizione e di sostenibilità – sottolinea Volpini – ma nella pratica la burocrazia frena ogni iniziativa. Anche i nostri progetti sulle comunità energetiche rischiano di rallentare perché mancano strumenti concreti. La legge accenna a questi temi, ma lo fa in modo superficiale. Mi sembra, ancora una volta, una ciambella senza buco”.

Per il sindaco di Abbadia, serve invece una visione più articolata e differenziata: “Le politiche per la montagna devono valorizzare sia le realtà più isolate, sia quelle che, come la nostra, possono fare da traino per tutto il territorio. Non si può continuare a pensare che la montagna sia solo sinonimo di marginalità: la montagna toscana è anche innovazione, comunità, servizi e sviluppo”.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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