Addio ai pini di Piazza d'Armi, associazioni e cittadini increduli: “Atto sconsiderato, l'Amministrazione sorda alle nostre richieste”

Nessuna risposta alle richieste dei residenti. Nessun confronto con le associazioni. Nessuna informativa. Questa mattina le motoseghe hanno dato inizio all’abbattimento dei pini di Piazza Amendola, alberi adulti, sani, storici, parte identitaria del quartiere.

Di Lorenzo Agnelli | 9 Dicembre 2025 alle 16:30

Siena si sveglia così, con l’ennesimo paradosso: proclamarsi “città verde d’Europa” e, nel frattempo, tagliare alberi in uno dei polmoni urbani più significativi del centro abitato. I pini di Piazza d’Armi, perfettamente sani, come confermano i residenti e tecnici, sono stati abbattuti in silenzio, senza alcuna comunicazione preventiva, senza un confronto, senza nemmeno rispondere alle 72 firme raccolte dai cittadini e alle 11 associazioni che avevano chiesto una sospensione immediata dei lavori e un incontro chiarificatore con l’assessore all’Ambiente Barbara Magi.

Una di queste associazioni è la Montagnola Senese, che aveva inviato una missiva formale all’amministrazione. A oggi, nessuna risposta, ma soprattutto proprio dalle prime ore della mattina sono iniziati i tagli dei pini di tutta l’area.
La rabbia e lo sconforto dei residenti sono palpabili.
Eleonora Bianciardi, che quei pini li ha visti crescere per decenni, racconta una ferita che è prima di tutto culturale e affettiva: “Ho 62 anni, ho fatto le medie alla Cecco Angiolieri e quei pini li conosco da quando ero piccina. Abito qui da 30 anni, conoscevo ogni pianta, erano catalogate, numerate… Per me è stato straziante. Non è più il posto che ho amato fino ad oggi. E nelle giornate più calde questo era uno dei pochi luoghi in cui si respirava: i pini facevano la differenza, anche in questo”.

Ed è proprio questo uno dei punti centrali: quegli alberi erano indispensabili per il microclima del quartiere, per la qualità dell’aria, per la salute dei cittadini.

Ancora più dura Elisabetta Menchetti, dell’Associazione la Montagnola Senese, che da settimane chiede un incontro formale all’amministrazione: “È successo esattamente come temevamo. Abbiamo scritto all’assessore Magi, al sindaco, a tutti: ‘Fermatevi, aspettate’. Questa decisione contraddice il nuovo regolamento del verde approvato proprio dal Comune e addirittura il protocollo d’intesa firmato con Italia Nostra. Ma soprattutto: non hanno considerato la volontà popolare”.

Menchetti porta dati precisi, scientifici, incontrovertibili:

  • gli alberi adulti sono fondamentali per mitigare le isole di calore urbano: differenze fino a 10 gradi tra viali alberati e non;

  • un solo pino adulto può sequestrare fino a 36 grammi di sostanze dioxin-like, quantità enormi se rapportate alla pericolosità di questi inquinanti;

  • i nuovi alberelli che l’amministrazione promette non possono svolgere le stesse funzioni ambientali nemmeno nel medio periodo.

“Dire ‘piantiamo nuovi alberi’ è un alibi. Le nuove piantumazioni non compensano le funzioni di un albero adulto. E poi: questi pini erano sani. Le radici? Problemi risolvibili con le tecnologie attuali, che abbiamo anche inviato all’amministrazione. Ma non ci hanno degnato nemmeno di una risposta”.

È una denuncia durissima: l’amministrazione avrebbe violato il proprio regolamento, ignorato le alternative tecniche e scientifiche, disatteso un incontro richiesto formalmente da cittadini e associazioni.

Il paradosso del Green Leaf Award: “Così diventa solo propaganda”

Non poteva mancare il riferimento, quasi paradossale, al recente premio europeo per la sostenibilità ambientale ricevuto da Siena.
È pura ipocrisia– risponde Menchetti -. Presentano regolamenti e protocolli come successi, ma poi li violano. Abbiamo eccellenze scientifiche in Toscana che spiegano chiaramente che le amministrazioni devono fare di tutto per preservare gli alberi adulti. Anche questo è stato ignorato”.

Un danno ambientale, sanitario e democratico

Il taglio dei pini di Piazza Amendola oggi appare, secondo tanti cittadini e associazioni, come un gesto arbitrario, frettoloso, ingiustificato e soprattutto sordo alle richieste della cittadinanza. Uno scempio che non riguarda solo il paesaggio, ma il diritto dei cittadini a essere ascoltati, rispettati e coinvolti nelle decisioni che riguardano la salute e il futuro della loro città.

Un colpo inferto non solo agli alberi, ma alla fiducia nella gestione pubblica del bene comune.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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