Aids, sale eta' delle nuove infezioni: una su cinque è over 50

Di Redazione | 6 Giugno 2017 alle 18:21

Aids, sale eta' delle nuove infezioni: una su cinque è over 50

Dal 12 al 14 giugno si parlerà di Aids a Siena

Aids, epatiti e altre malattie sessualmente trasmissibili continuano a trovare terreno fertile anche tra le classi di eta’ piu’ elevate. Una nuova diagnosi su cinque di HIV riguarda la fascia degli over 50. Sono questi i dati di cui discuteranno immunologi e virologi alla Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research), che si terrà dal 12 al 14 giugno 2017 a Siena. Esiste un gradiente di rischio ben definito per la trasmissione di HIV nei rapporti non protetti, in relazione alla modalità del rapporto.

”I rapporti a maggior rischio – dichiara Andrea De Luca Direttore Malattie Infettive Università di Siena – sono quelli anali recettivi, seguiti dai rapporti vaginali recettivi, quindi quelli anali insertivi, vaginali insertivi ed infine i rapporti orali recettivi. Ho deliberatamente omesso il genere maschile o femminile e ho voluto focalizzare sulla modalità del rapporto che può in parte prescindere dal genere. Questo gradiente e l’entita’ del rischio puo’ inoltre variare sensibilmente in relazione al contesto in cui il rapporto si svolge: è ovviamente più elevato se avviene nell’ambito di popolazioni ad alto rischio come in alcune grandi metropoli europee o in paesi dell’Africa Sub-sahariana ad elevata endemia”. Quando i rapporti non sono adeguatamente protetti dal preservativo – spiega De Luca, Direttore Malattie Infettive Universita’ di Siena – l’incidenza di tutte le infezioni sessualmente trasmesse aumenta. In Italia, negli ultimi anni, abbiamo osservato un raddoppiamento di casi di sifilide, ma sono in aumento anche episodi di gonorrea e di epatiti A e C. Per questo stesso motivo i nuovi casi di infezione da HIV non diminuiscono come potrebbero”.”Oggi si registra un incremento di nuove diagnosi di infezione da Hiv in soggetti con piu’ di 50 anni di eta’ – afferma il Prof. De Luca – che rappresentano circa il 20% delle nuove diagnosi nei centri clinici ed appartengono ad entrambi i sessi. Fino a 5 anni fa, invece, rappresentavano soltanto il 14 per cento. Di queste un importante appunto: in un caso su due la malattia e’ stata riscontrata in una fase molto avanzata. Per quanto riguarda gli uomini che fanno sesso con uomini, si e’ passati da 120 casi a 190 nell’ultimo quinquennio”.



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