Allagamenti a Badesse, è l’ora della conta dei danni e della rabbia degli imprenditori

Sul banco degli imputati un canale di scolo troppo vecchio e oggetto di diatribe tra Comune e Rfi

Di Redazione | 5 Giugno 2023 alle 19:04

Per chi ha ancora negli occhi le tragiche immagini provenienti dall’Emilia Romagna l’allagamento avvenuto nel fine settimana a Badesse non può che suscitare una forte preoccupazione. L’acqua ha lasciato delle cicatrici ancora ben visibili nella frazione di Monteriggioni ma le ferite più profonde sono quelle a cui stanno cercando di trovare rimedio i proprietari delle attività della zona.

“Grazie ad alcuni operatori della Protezione Civile intervenuti sul posto siamo riusciti a limitare i danni – racconta un imprenditore locale -, mano a mano che riusciamo a controllare la merce faremo un conto preciso dei danni che al momento non è formulabile”.

Anche la sfortuna gioca un ruolo fondamentale in questi momenti. Trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, proprio mentre la natura sta mettendo in mostra tutta la sua forza.

“Abbiamo salvato degli stranieri in bicicletta caricandoli nei furgoni e portati in un posto più riparato, si erano spaventati, faceva effettivamente paura” racconta ancora l’imprenditore.

Nella speranza che il peggio sia passato prosegue la conta dei danni. Un’attività che però sta iniziando a diventare troppo frequente.

“Ormai è diventata quasi un’abitudine – ci spiega il titolare di un’azienda -, dieci giorni fa c’è stata la stessa cosa con la grandine al posto dell’acqua. Il problema non è la conta dei danni, qui sono 30 anni che c’è questo problema”.

Nel giorno della conta dei danni l’acqua non ha portato via con sé l’amarezza di cittadini e imprenditori che oggi puntano il dito contro i mancati interventi precauzionali e nel fango rimane l’orma di un dubbio, quello se sarebbe stato possibile o meno evitare gli allagamenti. Sul banco degli imputati un fosso di scolo ormai datato, che necessita di manutenzione ma che sarebbe oggetto invece di uno scaricabarile di competenze tra l’amministrazione comunale e Rete Ferroviaria Italiana.

“E’ successo quel che è successo perché siamo al di sotto del livello di scarico delle acque di scolo, era molto prevedibile perché c’è questo fossato che non fa il suo dovere, basta una piccola ostruzione, essendo sottodimensionato e questo è il risultato” sottolinea il titolare di un’autofficina.

“La situazione è nota, avevamo fatto la segnalazione anche 15 giorni fa perché c’eravamo andati vicini ed infatti è successo e risuccederà perché non è un problema che si risolve in un giorno” conclude un altro imprenditore.



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