Ambulanze in coda al pronto soccorso delle Scotte, il Nursind: "Pochi posti letto, pazienti costretti a ore di attesa"

La denuncia del segretario territoriale Malatesta: “Situazione molto difficile, si garantiscano tempi di visita accettabili, vogliamo lavorare in sicurezza”

Di Redazione | 26 Luglio 2022 alle 12:09

Ambulanze in coda al pronto soccorso delle Scotte, il Nursind: "Pochi posti letto, pazienti costretti a ore di attesa"

Una coda di ambulanze in attesa di entrare nella “camera calda” del pronto soccorso dell’ospedale Le Scotte di Siena. Questa situazione, di cui Radio Siena Tv ha parlato ieri con il Dg dell’Aou senese Barretta, si ripete spesso nelle ultime settimane, come denuncia Danilo Malatesta, segretario territoriale di Siena del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

Con i pazienti costretti a lunghe attese all’interno delle ambulanze, aspettando che si liberi un letto al pronto soccorso per essere visitati, e disagi che sotto il sole cocente di quest’estate sono facilmente immaginabili. “I pazienti – spiega Malatesta – sono costretti a stazionare in pronto soccorso anche quattro giorni prima di essere ricoverati, a causa della carenza di personale in grado di prendere in carico i malati. Stamani erano sessanta le persone in pronto soccorso: alcuni in attesa dell’esito del tampone, altri che aspettavano di essere ricoverati, alcuni dei quali addirittura da domenica. Queste situazioni hanno portato anche a episodi di tensione tra i familiari dei pazienti e il personale sanitario. Di fatto in questo momento ci sono reparti chiusi o che ospitano 3-4 pazienti, con molti letti vuoti, proprio a causa della carenza di personale”.

Il caos al pronto soccorso crea difficoltà anche agli equipaggi del 118, per larga parte composti da personale volontario, che sono costretti ad attese interminabili che vanno ben al di là degli orari dei turni di servizio.

Come sindacato chiediamo che i pazienti trovino una collocazione nei tempi previsti dal patto Stato-Regioni e che i dipendenti possano, al contrario di adesso, lavorare in sicurezza rispettando il rapporto adeguato tra pazienti e infermieri. Ci sono delle notte in pronto soccorso durante le quali un infermiere si trova a gestire anche venti pazienti, alcuni dei quali critici”.

A complicare ulteriormente la situazione nei giorni scorsi la direzione generale dell’azienda ospedaliero-universitaria senese ha comunicato che i tamponi per rivelare se i pazienti che arrivano in pronto soccorso sono positivi o meno al covid non possono più essere processati dalle 22.30 alle 7 se non in caso di codici rossi.
“Questo implica – conclude Malatesta – che una volta esaurite le sei stanze utilizzate per ospitare i pazienti in attesa di referto, non possiamo neppure più garantire l’isolamento. Una situazione alla quale l’azienda deve porre urgentemente rimedio”.


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