Anche un po’ di Siena nella festa del Tricolore: la storia emozionante di Alessandro Muoio

Di Redazione | 8 Gennaio 2020 alle 13:53

Anche un po’ di Siena nella festa del Tricolore: la storia emozionante di Alessandro Muoio

Calciatore in B nella Salernitana poi un trapianto di cuore fatto al “Santa Maria alle Scotte”.  Oggi gioca con la nazionale di calcio trapiantati neo campione d’Europa: un’eccellenza italiana celebrata ieri a Firenze in un’occasione speciale.

“Ricordo con affetto i medici dell’ospedale di Siena che mi hanno salvato la vita. Autentici angeli in camice bianco”. Così inizia il suo breve intervento Alessandro Muoio atleta della nazione Nazionale di Calcio Trapiantati (neo campione d’Europa) associazione di Promozione Sociale composta da persone che sono state trapiantate di cuore, fegato, rene, polmone, midollo osseo, cornea.

La festa che, per la prima volta a Firenze, ha visto  cinque fanfare militari suonare insieme per celebrare l’anniversario del Tricolore italiano, ha registrato anche la partecipazione di questo ragazzo che ha tenuto subito a sensibilizzare il pubblico presente sulla cultura della donazione degli organi, unico rimedio a certe gravi malattie.

Il ‘concerto interforze’ offerto gratuitamente alla città ieri martedì 7 gennaio presso il  Tuscany Hall Teatro (ore 20.30), stesso giorno in cui, nel 1797, nacque a Reggio Emilia il Tricolore per volere del Parlamento della Repubblica Cispadana è stato, dunque, anche occasione per ricordare l’importanza di un gesto, come quello della donazione, che salva, concretamente vite umane.

E di vite, questa volta in uniforme, si è parlato durante la serata apprezzata dal pubblico presente ed organizzata dall’Istituto Geografico Militare (Esercito Italiano) quale responsabile del presidio di Firenze, grazie al supporto del Rotary International che dal 2002 promuove eventi celebrativi della bandiera italiana. Patrocini di Stato Maggiore della Difesa, prefettura e Comune di Firenze.

Nel corso di un concerto di circa due ore, si sono esibite fanfare delle quattro Forze armate.  L’Esercito è stato rappresentato dalla banda della Brigata Paracadutisti Folgore di Livorno, diretta dal maestro Francesco Tarantino. Per la Marina  la Fanfara dell’Accademia Navale di Livorno, guidata dal maestro Franco Impala, mentre per l’Aeronautica sono arrivati i componenti della Fanfara del Comando Scuole/3/a Regione Aerea di Bari, diretta dal maestro Nicola Cotugno. L’Arma dei Carabinieri ha presenziato con la Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze diretta dal maestro Ennio Robbio. Ospite anche la rappresentanza della Banda del Centro di Mobilitazione Tosco-Emiliano del Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana diretta dal maestro Mauro Rosi.

Lo spettacolo, presentato dalla giornalista Lucia Petraroli, ha visto anche l’intervento sul tema ‘Il Tricolore racconta se stesso’ da parte del Generale di Divisione Pietro Tornabene, comandante dell’IGM-Esercito Italiano e del presidio di Firenze, che ha ripercorso  la storia della bandiera italiana attraverso due secoli. Tra gli altri ospiti, applauditissimi anche l’arbitro Gianluca Rocchi e l’atleta paralimpico Andrea Lanfri

Nei saluti finali, spazio a  Katy Russo, presidente della nazionale di calcio trapiantati, che ha annunciato che la rappresentativa azzurra affronterà il mondiale che, svolgendosi in Italia, vedrà la partecipazione di  almeno 8 squadre provenienti da diversi  paesi del mondo. Una nuova prova per questi calciatori speciali che, grazie al messaggio che trasmettono, sono assolutamente degni del tricolore che indossano: a prescindere dal risultato sul campo, loro vincono sempre.

GS

(foto di Maurizio Rufino)

 

 

 



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