L’Autonomia Differenziata non è solo un tema politico, ma che interessa anche gli attori protagonisti dell’economia, del commercio e del turismo della nostra provincia e della nostra Regione. Lo stesso Presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi ha espresso le sue perplessità per le ripercussioni sul commercio e sull’economia locale, in occasione della 22esima Giornata dell’Economia che si è svolta oggi a Siena.
“Più che riusciamo ad essere dei sistemi integrati, maggiormente siamo competitivi – dichiara laconico Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena -. Il parzializzare ogni attività, cioè il rendere i sistemi dei distretti sempre un po’ più soli, un po’ più qualificati sì ma differenziati, non è che aiuti. Siamo dei sistemi che funzionano nella misura in cui funziona una visione globale. Il mondo del vino, tanto per fare anche un esempio, si muove all’interno di iniziative anche promozionali che sono assolutamente nazionali per cui non c’è una differenza, una differenziazione tra sistemi regionali o addirittura localizzati. Andare a essere ancora più piccoli di quello che siamo riusciti ad essere ora, cioè con un con un brand davvero di importanza nazionale, credo che l’economia non ne benefici tanto”.
Mentre l’Assessore all’Economia della Regione Toscana Leonardo Marras non ci gira intorno e critica aspramente questo spezzettamento dei territori che impatterà negativamente sulla vincente strategia sinergica che ha sempre caratterizzato l’economia toscana.
“L’Autonomia Differenziata per come ci è stata presentata con la legge è veramente un “accrocchio” – afferma Leonardo Marras, Assessore Regionale all’Economia della Toscana -, quindi ho l’impressione che non produrrà nulla di buono se non ulteriormente acuire le distanze tra territori e territori e le loro disuguaglianze. E ce ne sono anche in Toscana perché i territori più marginali, più interni che non riescono da soli ad avere capacità attrattiva, chiaramente se non adeguatamente sostenuti da strategie europee o nazionali, difficilmente possono avere prospettive. E quindi – conclude Marras – se il nostro Paese decide per egoismo di suddividersi in tante piccole regioni che fanno finta di essere tanti piccoli Stati a geometria variabile, ho l’impressione che si generi ulteriore confusione”.