Aya Ashour, giornalista e avvocata palestinese, è riuscita a fuggire da Gaza e ha trovato accoglienza a Siena, ospite del rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari. Una storia che ha ricevuto risonanza mediatica a livello nazionale. Proprio Aya è stata invitata dal Partito Democratico di Colle Val d’Elsa alla Festa dell’Unità, nella serata dedicata alla Palestina.
Le abbiamo chiesto quale sia, secondo lei, la questione più importante meno trattata dai media nazionali e quanto peso abbia il sostegno delle iniziative a favore della Palestina.
“I social media non si concentrano sulla vera storia che c’è dietro la Gaza Humanitarian Foundation e su come sia, di fatto, una trappola per uccidere i civili,” ha spiegato Ashour. “Ci sono persone che vanno a prendere cibo lì e vengono uccise. Non sappiamo se siano vive o meno dopo essersi avvicinate a questa organizzazione, gestita congiuntamente da americani e israeliani.” ha detto Aya Ashour che poi ha sottolineato l’importanza del sostegno pro-Palestina, anche quello che arriva da piccole comunità come Colle Val d’Elsa. “Questo dimostra che esistono persone e istituzioni indipendenti che si preoccupano del genocidio in corso a Gaza. Sono persone che si informano e cercano di agire, nonostante i loro governi non le aiutino, e questo le fa sentire impotenti. Ma al contempo, questo mostra che esistono organizzazioni che supportano i palestinesi da un punto di vista umanitario.” ha concluso la giornalista e avvocata palestinese.