Si terranno questo venerdì i primi 4 interrogatori delle minorenni accusate di far parte di una baby gang tutta al femminile dedita ad atti di violenza e bullismo a danno di coetanee, che venivano ripresi con i cellulari e poi diffusi in rete per umiliare le vittime, spesso prima provocate ed attirate sui social. Il gruppo, sgominato dalla Polizia di Stato, imperversava a Siena, tra la periferia e il centro, in luoghi definiti dal gruppo come “ring”, teatri di pestaggi e sottomissioni: sotto indagine sono 10 minori tutte di età compresa tra i 14 e i 15 anni, le pesanti ipotesi di reato formulate dalla Procura dei Minori di Firenze vanno dagli atti persecutori, lesioni, minacce fino alla pubblicazione e diffusione di materiale violento. Per uno dei 10 episodi al centro delle indagini è contestata anche l’aggravante dell’odio razziale. Le prime indagate saranno sentite dagli investigatori – altri interrogatori sono da fissare – nel frattempo sono stati sequestrati i telefoni nel corso delle perquisizioni a carico delle giovani.
Alcune delle quali sono seguite dall’avvocato Maria Teresa Fasanaro del foro di Siena, che nel ritenere “indebita” la diffusione dei video choc delle violenze, fa il punto della situazione, dopo aver parlato con le madri delle clienti e in attesa di incontrare le minori: “La situazione è delicata e ha avuto forte impatto, vanno valutate le posizioni di ognuna delle indagate perchè le accuse non sono univoche – ha detto – se verranno accertate le responsabilità la strada da prendere è certamente quella della rieducazione. I video non per forza potranno avere risvolti negativi per la difesa, saranno utili a delineare ruoli e coinvolgimento nei vari fatti”.
C.C
