Batti: "Orgoglioso e felice di aver accolto Mariia. Spero di poter ospitare tanti altri studenti di Kiev"

L’ateneo di danza senese oggi ha accolto Mariia Dolyk, la bambina ucraina fuggita dalla guerra insieme alla madre e alla sorell

Di Redazione | 1 Aprile 2022 alle 16:30

Nataliia Dolyk, e le sue due figlie, Anastasiia Dolyk e Mariia Dolyk, rispettivamente 22 e 13 anni sono fuggite dalla guerra che sta devastando l’Ucraina e sono giunte a Siena, grazie alla collaborazione con l’Ateneo della Danza e con il suo direttore artistico Marco Batti. 

La figlia più piccola, motivo del contatto con il maestro Batti, sarà inserita all’interno dei corsi dell’Ateneo della danza e potrà proseguire a studiare frequentando la scuola senese. Sarà inoltre iscritta ed inserita all’interno della scuola statale Jacopo della Quercia, inizierà le lezioni lunedì prossimo.

L’Ateneo della danza ha fatto ancora di più: ha aperto un fondo per la famiglia ucraina, al quale hanno versato un contributo tutte le famiglie dei ballerini. E il Maestro Batti ha intenzione di voler prendere altri studenti dal balletto di Kiev.

“Tutte le famiglie dei nostri studenti hanno voluto, chi più chi meno, a dare un aiuto economico alla famiglia di Mariia. Il Comune di Siena offrirà loro il vitto e l’alloggio, noi forniremo la formazione e l’abbigliamento necessario per la danza.

E’ stata una grane emozione riceverla oggi – ha aggiunto – e sono molto felice ed orgoglioso di aver fatto questo piccolo gesto. Mariia non è l’unica, è solo l’inizio di una situazione che stiamo cercando di muovere. Ci sono tanti ragazzi della scuola di balletto di Kiev che sono in una situazione precaria, alcuni purtroppo non sono riusciti a venire qua tramite i cordoni umanitari, per mancanza proprio di spazio fisico nei mezzi di trasporto. Sono in contatto con una delle loro maestre, spero di poter accogliere più studenti possibile. Il sindaco si è reso disponibile totalmente, mi ha dato carta bianca per quanto riguarda l’accoglienza delle famiglie e faremo del nostro meglio per farli sentire non degli ospiti, ma dei cittadini senesi”.



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