Le organizzazioni sindacali accolgono positivamente il via libera del Consiglio comunale di Siena al Documento Unico di Programmazione 2025–2027, che contiene anche il passaggio amministrativo necessario alla costituzione della nuova società “Sviluppo Industriale Siena”, partecipata da Comune e Invitalia.
Un atto definito “fondamentale” dai rappresentanti dei lavoratori, che hanno seguito la seduta consiliare con una delegazione presente in aula.
“Questo è un primo passaggio importante – ha commentato Massimo Martini, segretario Uilm Uil– perché senza l’approvazione di questa delibera non ci sarebbe stata continuità nel percorso di costituzione della società fra Invitalia e Comune di Siena. Apprezziamo il lavoro dell’amministrazione e della sindaca Fabio, che ha permesso di arrivare a questo risultato. Siamo voluti essere presenti oggi proprio per testimoniare ogni passo di questo processo: il nostro obiettivo resta la reindustrializzazione di Siena, concreta e duratura”.
Martini ha poi annunciato una nuova iniziativa pubblica promossa dai sindacati: “Il 28 novembre, davanti ai cancelli dell’azienda, organizzeremo un grande momento di partecipazione e memoria collettiva: sarà l’ultimo giorno di produzione dei congelatori a Siena. Vogliamo che tutta la città sia presente, insieme alle istituzioni, perché quel giorno non rappresenti solo una fine, ma anche un punto di ripartenza. È giusto che Siena capisca che quell’azienda, così come la conoscevamo, ha chiuso, ma la storia industriale della città deve continuare”.
Sulla stessa linea, la segretaria FIOM-CGIL Daniela Miniero ha sottolineato la portata simbolica e sociale del voto consiliare e l’impegno dei lavoratori in questi mesi difficili: “Questo era l’atto preliminare e indispensabile per poter costituire la società che dovrà governare la reindustrializzazione del sito di Viale Toselli. Tutti gli attori istituzionali hanno fatto la loro parte, ma la parte più importante – voglio ribadirlo – è stata fatta dai lavoratori, che con determinazione ci hanno creduto e continuano a crederci. Non l’hanno fatto solo per loro, ma per l’intera città di Siena”.
Miniero ha definito la vertenza Beko “una battaglia che riguarda non solo l’occupazione, ma il futuro industriale ed economico di tutto il territorio. Questa vertenza – ha spiegato – ha rappresentato la difesa di un patrimonio produttivo e di un’idea di futuro per Siena. Crediamo che il percorso di reindustrializzazione possa concretizzarsi nei tempi previsti e che il 2026 possa essere un anno di riqualificazione professionale e rinascita. Siamo fiduciosi anche in vista del prossimo incontro ministeriale del 17 novembre, dove auspichiamo novità sull’individuazione dei soggetti industriali interessati al sito”.
La sindacalista ha infine aggiunto: “Quella di Beko è una vertenza che ha un valore più ampio: non è solo di Siena, ma della Toscana, e direi dell’Italia intera. In un Paese dove molti stabilimenti chiudono, qui lo Stato ha scelto di acquisire un sito industriale per preservare occupazione e competenze. È un nuovo paradigma di come si può e si deve fare politica industriale”.
L’appuntamento del 28 novembre, promosso da FIOM, FIM e UILM, si terrà dalle 12 alle 14 davanti ai cancelli dello stabilimento di Viale Toselli, con l’invito rivolto a istituzioni, cittadinanza e mezzi di informazione.
Un momento che segnerà simbolicamente la fine della produzione dopo 58 anni di frigoriferi e congelatori tra Ignis, Whirlpool e Beko, ma anche – come sottolineano i sindacati – l’inizio di una nuova fase di impegno per il lavoro e per Siena.