“Abbiamo raggiunto questo primo obiettivo, e vogliamo raggiungere entro il prossimo anno anche il secondo: dare una prospettiva produttiva e quindi di lavoro non solo a chi oggi è in questa azienda e vuole rimanervi, ma anche a chi soprattutto tra i giovani aspira ad avere un lavoro qualificato vicino al luogo in cui risiede”. Lo ha detto il Ministro delle imprese e del made in italy Adolfo Urso parlando con i giornalisti al termine della visita allo stabilimento Beko di Siena, all’indomani della firma del contratto per il passaggio di proprietà dello stabilimento stesso a Invitalia. “Lavoreremo sempre con intensità insieme agli enti locali, con i sindacati e quindi con i lavoratori, perché le soluzioni devono essere condivise; così come abbiamo fatto quando nessuno ci credeva” ha detto Urso.
“E’ un’area più grande di quanto mi aspettassi, è un’area ampia in cui è possibile che si collochino diverse aziende, un vero e proprio parco industriale produttivo, e quindi dare finalmente una soluzione di lavoro stabile”, ha aggiunto il Ministro. “Non dimentichiamoci che in questo stabilimento veniva utilizzata la cassa integrazione da oltre 20 anni. Non si può vivere o convivere per decenni con la cassa integrazione e quindi con la precarietà: occorre che i lavoratori che sono rimasti, o che arriveranno nel perimetro aziendale, trovino una soluzione stabile. “Ci potrà essere anche la possibilità per altri lavoratori o aspiranti lavoratori, penso soprattutto ai nostri giovani, di trovare qui un lavoro stabile e continuativo, mi auguro soddisfacente e adeguato alla formazione ricevuta” ha detto ancora Urso che ha poi concluso: “Questo è l’obiettivo da raggiungere già nel prossimo anno”.
“Un obiettivo particolarmente significativo, emblematico, un esempio, e mi auguro che diventi un modello di reindustrializzazione che tuteli gli stabilimenti, la produzione industriale e prima di tutto i nostri lavoratori; il caso Beko era uno dei più difficili, sembrava quasi impossibile ed è emblematico di un uso accorto, responsabile, intelligente della golden power”, ha sottolineato il ministro. “Un esempio e un modello di collaborazione tra ministero, azienda, autorità locali, sindacati per raggiungere insieme lo stesso obiettivo; e ci siamo riusciti” ha ribadito specificando: “E’ per me un orgoglio sapere che l’accordo che abbiamo sottoscritto dopo mesi di confronto, anche serrato, sia stato suffragato dal consenso dei lavoratori a scrutinio segreto con una percentuale dewll’88%.
Ora dobbiamo passare alla seconda fase: siamo in vantaggio dopo il primo tempo, ma dobbiamo chiudere la partita in fretta e nel migliore dei modi; ieri Invitalia ha acquisito lo stabilimento e lo ha fatto prima di quanto molti immaginassero, perché vogliamo procedere con celerità: i tempi nella reindustrializzazione sono fondamentali. Invitalia vuole prendere subito possesso dello stabilimento – ha detto Urso -, per passare alla seconda fase che è già iniziata. Sono già venuti a visitare lo stabilimento una decina di potenziali investitori” ha concluso Urso.