“I lavoratori che fanno un presidio, come nel caso della Beko, non rappresentano un problema per l’ordine della sicurezza pubblica sul territorio. Perché non dovrei portare il sostegno mio come rappresentante del governo ai lavoratori? Certo che ci andrò al presidio e vorrò stare con loro e gli starò vicino fino a quando la questione non trova uno sviluppo positivo”.
Con queste parole il nuovo Prefetto di Siena, Valerio Massimo Romeo, è intervenuto sulla vertenza Beko. Il presidio permanente che, secondo Romeo, non solo non è una minaccia all’ordine pubblico, ma rappresenta piuttosto “un problema sociale” e una forma di protesta legittima di chi rischia di perdere il lavoro a causa di decisioni industriali non condivise.
Insediatosi da pochi giorni, il Prefetto ha scelto di incontrare subito i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm, insieme alla RSU aziendale, per raccogliere un quadro aggiornato della vertenza e offrire pieno sostegno istituzionale.
Romeo ha voluto anche sottolineare un elemento che lo ha colpito fin dal suo arrivo in città: “Devo dire con sincera ammirazione che ho trovato, in questi pochi giorni di mio insediamento, una grande coesione da parte delle istituzioni nei confronti dei lavoratori. Credo che sia assolutamente giusto che ci sia, perché in questo momento la città si deve stringere intorno al mondo dei lavoratori della Beko, affinché possano mantenere il loro posto di lavoro”.
Il Prefetto ha poi espresso apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori, ribadendo che sarà al loro fianco: “Sarò con loro fino a quando non sarà trovata una soluzione positiva”. Una posizione che si inserisce in un quadro di forte attenzione istituzionale, con l’intervento del governo nazionale attraverso Invitalia, che ha acquistato l’immobile dello stabilimento e predisposto le condizioni per una futura reindustrializzazione.
“Probabilmente è la prima esperienza sul territorio nazionale in cui il governo interviene in modo così diretto, creando le condizioni per attrarre un imprenditore interessato al rilancio dello stabilimento”, ha sottolineato Romeo. Il Prefetto ha anche ricordato che la Regione Toscana ha già finanziato corsi di formazione per i lavoratori.
La vertenza, ha rimarcato Romeo, non riguarda solo i lavoratori della Beko, ma “tutta la città di Siena”, che rischierebbe serie conseguenze economiche in caso di chiusura definitiva. Per questo ha voluto sottolineare la grande coesione istituzionale riscontrata sul territorio: “Le istituzioni stanno lavorando bene, il sindacato anche, e io sarò con loro”.
Infine, ha lanciato un messaggio chiaro anche al mondo imprenditoriale: “Se vi sono imprenditori seri e interessati, troveranno una struttura già acquisita dallo Stato, un’attività in via di bonifica e una forza lavoro altamente qualificata. La Beko deve essere mantenuta a Siena”.
“Il lavoro è un diritto che appartiene a tutti e tutti dobbiamo essere vicini a chi potrebbe rischiare di perderlo. In questo, lo Stato italiano si è dimostrato davvero vicino ai lavoratori”, ha concluso Romeo, con un appello alla responsabilità condivisa e alla coesione sociale per portare a una soluzione concreta e duratura.