Beko Siena, candidati alla presidenza della Regione Toscana a confronto sul futuro dello stabilimento di viale Toselli

Giani: “No allo spezzatino, serve un soggetto unico”. Tomasi: “Acquisizione pubblica vittoria vera, ora tempi certi”. Bundu: “Progetti seri e infrastrutture, basta promesse”.

Di Simona Sassetti | 17 Settembre 2025 alle 20:00

“Ci sono dieci soggetti che stanno interloquendo con l’advisor Sernet per la reindustrializzazione dello stabilimento Beko di viale Toselli a Siena. Le realtà interessate operano nei settori dei data center, delle piattaforme per la gestione dei rifiuti elettronici e della produzione di impianti per la catena del freddo collegati al biomedicale. Non figura Leonardo”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Toscana e candidato del centrosinistra Eugenio Giani, durante un confronto fra i candidati alla presidenza della Regione Toscana, organizzato dai sindacati di categoria, in vista delle elezioni regionali, sul futuro dell’area ex Beko.

Giani ha rivendicato il percorso che ha portato all’acquisto dell’impianto da parte di Invitalia, definendo “esemplare” la lotta dei lavoratori che ha permesso di tenere accesi i riflettori sulla vertenza. “Ora serve un soggetto industriale unico, non lo spezzatino – ha detto –. La Regione è pronta a fare la sua parte, con risorse per la formazione professionale e con incentivi che consentano il reinserimento dei lavoratori in cicli produttivi solidi. Viale Toselli deve tornare a essere il sito industriale di riferimento per Siena e non più un terreno esposto alle fragilità di settori in crisi come quello degli elettrodomestici”.

Sul fronte opposto, il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi ha parlato dell’acquisizione pubblica come della “vera vittoria”, ma ha messo in guardia sui prossimi passi: “Quell’area soffre di un gap industriale, servono incentivi per la riconversione degli operai e la riqualificazione del sito. Ma soprattutto occorrono tempi certi e regole chiare: non si possono fare promesse sulla pelle dei lavoratori. Servono norme urbanistiche straordinarie, sburocratizzazione e la capacità del pubblico di guidare la transizione insieme al nuovo investitore”.

Antonella Bundu, candidata di Toscana Rossa, ha invece insistito sulla necessità di piani industriali concreti e duraturi. “Non possiamo accontentarci – ha spiegato –. Un tempo qui c’erano migliaia di posti di lavoro, oggi se ne contano poche centinaia. Servono progetti seri, non operazioni speculative che lasciano capannoni vuoti. E bisogna affrontare la questione delle infrastrutture: arrivare e partire da Siena è ancora troppo difficile. Senza ferrovie efficienti e collegamenti stradali adeguati, lo sviluppo sarà sempre frenato”. Bundu ha poi rilanciato anche sul fronte della formazione: “Gli Its vanno rafforzati, occorre preparare i giovani alle professioni del futuro, per evitare che restino esclusi dalle trasformazioni industriali”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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