Bernini contestata a Siena, Picchianti: “Evento a porte chiuse, studenti esclusi. Il governo è complice del genocidio in Palestina”

A Sette Giorni su Siena TV, l’attivista del Comitato Palestina Siena e di CRAVOS replica alla ministra dell’Università dopo la contestazione a Siena

Di Simona Sassetti | 18 Ottobre 2025 alle 21:45

Nella seconda parte della prima puntata di Sette Giorni, dedicata al genocidio in Palestina, è intervenuto Samuele Picchianti, attivista del Comitato Palestina Siena e di CRAVOS, protagonista delle numerose manifestazioni e sit-in organizzati in città nelle ultime settimane. “Siena ha risposto bene, ma anche l’Italia ha risposto bene – ha detto Picchianti –. È importante vedere piazze piene di persone che non scendono solo contro l’orrore di Gaza, ma anche contro quel sistema economico e politico che lo finanzia e lo sostiene. Sono manifestazioni mature, consapevoli, che parlano non solo di Palestina, ma di un modello di mondo da cambiare”.

Picchianti ha ricordato le numerose mobilitazioni che si sono susseguite a Siena a partire dallo sciopero generale del 22 settembre, fino alle iniziative del 3 ottobre:

“Siamo scesi in piazza quasi ogni giorno. Ci sono state manifestazioni organizzate da un giorno all’altro, con centinaia di persone, e questo dimostra che c’è voglia di partecipare, di tornare a fare politica, di costruire alternative concrete anche qui, nella nostra città È un segnale forte: le nuove generazioni vogliono esserci, vogliono capire e schierarsi. Ogni euro che si investe in spese militari viene tolto alla sanità, al diritto allo studio, alle residenze universitarie. Le politiche di riarmo toccano anche noi da vicino, nelle università e nei servizi pubblici”.

Uno dei temi centrali dell’intervista è stato l’episodio della contestazione alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini, durante la sua recente visita all’Ateneo senese per accogliere un gruppo di studenti palestinesi arrivati in Italia con un corridoio umanitario.

“Se fossi stato lì, avrei gridato più forte – ha sottolineato Picchianti –. La ministra Bernini rappresenta un governo pienamente complice di quello che accade in Palestina: invia armi, sostegno economico e politico a Israele. E poi dimentica i tagli che ha inflitto alle università italiane e al diritto allo studio. È giusto che ci sia contestazione in un Paese democratico”.

Picchianti ha inoltre risposto alla versione della ministra, che aveva definito la protesta “folklore” e sostenuto di aver invitato gli studenti a salire all’incontro con gli universitari palestinesi: “È l’ennesima falsità. L’evento era a porte chiuse, non pubblicizzato, scoperto solo grazie a Siena TV. Gli studenti che manifestavano non erano invitati, ma i ragazzi palestinesi si sono affacciati, ci hanno applaudito e nei giorni successivi li abbiamo incontrati”.

Sulle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che aveva accusato la sinistra italiana di essere “più fondamentalista di Hamas”, Picchianti è stato netto: “Qui l’unico fondamentalismo è quello di Israele e di chi lo sostiene, forse anche del governo Meloni. La verità è che le mozioni per interrompere la collaborazione con Israele e l’industria delle armi vengono bocciate, come è accaduto di recente anche al Senato accademico di Siena. Nessuno vuole rinunciare ai finanziamenti legati al settore bellico”.

Il rappresentante di CRAVOS ha infine lanciato un appello per una nuova stagione di partecipazione politica dal basso: “Bisogna tornare nelle piazze e costruire un’alternativa politica che oggi non c’è nel Parlamento. Deve ripartire dai movimenti, dalle lotte sociali, dal lavoro, dall’università e dal diritto allo studio. Solo così possiamo immaginare una società diversa, fondata sulla pace, sulla giustizia e sull’uguaglianza”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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