Dividendi per 17,5 milioni di euro nel bilancio di Estra. Una cifra importante per il bilancio di esercizio della chiusura dell’anno 2020. “Il bilancio di quest’anno è senza dubbio uno dei migliori della storia di Estra – afferma il presidente Francesco Macrì – I risultati sono stati notevoli nonostante la situazione pandemica, abbiamo fatto un ottimo risultato. Siamo molto soddisfatti perché possiamo contribuire ad alleviare i conti delle amministrazioni comunali, che sono i soci di riferimento della nostra azienda”.
Si parla molto di transizione ecologica, ma come si può raggiungere l’obiettivo? “Con grande concretezza – afferma Macrì – La transizione ecologica non si fa con le sfilate o le manifestazioni, ma solo con dinamiche industriali, non solo culturali. Estra ha investito molto acquisendo una buona percentuale di Sei Toscana, oltre a diversi impianti come Ecolat, che opera su Grosseto, ma anche Ecos e Bisenzio Ambiente, che operano nell’area fiorentina”.
“Oggi parlare di ambiente e energia è un tutt’uno. Non si può più pensare che le commodities siano distinte: acqua, ambiente, energia, telecomunicazioni, efficienza energetica sono un unicum da gestire in maniera efficiente” spiega il presidente di Estra. In costruzione c’è infatti un progetto, lanciato dai sindaci di Firenze e di Prato, che prevede di unire le più grandi aziende del settore idrico e ambientale dell’area fiorentina, quindi Alia ed Estra.
“La Toscana vuole organizzarsi al meglio per offrire servizi efficienti e consentire ai toscani di beneficiare di questi risultati economici? Questo obiettivo si può centrare solo se c’è da parte di tutti, soprattutto i soggetti politici, la capacità di andare oltre ai cicli della politica – afferma Macrì – L’idea è buona: far nascere una multiutility tutta Toscana, che io vorrei marchigiana-umbra-toscana. Si può pensare a un grande gestore, ma a patto che ci siano delle contromisure che lascino nelle mani dei veri attori, cioè i sindaci, la gestione e il controllo di queste grandi aziende. Estra funziona perché è vicina al territorio: questo è il modello che può funzionare”.