Nonostante un risultato economico positivo pari a 6,7 milioni di euro, l’Università di Siena chiude il 2024 in un clima tutt’altro che privo di preoccupazioni. Il bilancio di esercizio, approvato il 29 aprile dal Consiglio di Amministrazione e presentato alla stampa dal Rettore Roberto Di Pietra, insieme alla Direttrice Generale Beatrice Sassi e al Delegato al Bilancio Pasquale Ruggiero, restituisce l’immagine di un Ateneo resiliente ma sotto pressione. “Il dato positivo – ha dichiarato il Rettore – è frutto di una gestione attenta e flessibile, in grado di reagire con rapidità a shock esterni e ritardi nelle comunicazioni istituzionali che hanno messo a dura prova l’equilibrio dei conti”.
I tagli al FFO e il nodo del personale
Il cuore delle difficoltà risiede nella riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) da parte dello Stato, che nel 2024 ha subito un taglio del 3,15%, pari a oltre 8 milioni di euro in meno rispetto al previsto. Una notizia comunicata solo a settembre, quando molte spese erano già state pianificate e avviate.
A questo si è aggiunto l’aumento dei costi del personale, circa 3 milioni di euro in più, dovuto a scatti stipendiali e all’adeguamento ISTAT, senza che vi fosse un reale incremento negli organici. Il costo complessivo del personale è così salito da 109 milioni nel 2023 a 116 milioni nel 2024, a fronte di un numero sostanzialmente stabile di dipendenti. “Una dinamica fuori dal controllo dell’Ateneo – ha spiegato Di Pietra – che richiede un impegno concreto da parte del governo per non compromettere la sostenibilità del sistema universitario”.
Bilancio positivo, ma utile “limitato”
Il risultato economico complessivo resta positivo, ma l’utile libero, ovvero la parte effettivamente spendibile per nuove progettualità, si riduce a 1,5 milioni, in netto calo rispetto ai 7,2 milioni dell’anno precedente. “Per garantire lo sviluppo sarà necessario aumentare l’efficienza della spesa e puntare con decisione su bandi competitivi e progetti conto terzi”, ha sottolineato il Rettore.
Sostegno agli studenti e tenuta della cassa
Nonostante le difficoltà, l’Ateneo ha mantenuto alta la spesa per il diritto allo studio, arrivando a 37,8 milioni di euro nel 2024, in costante crescita rispetto agli anni precedenti. Anche la liquidità di cassa, pari a 111 milioni a fine anno, garantisce margini di manovra per affrontare gli impegni futuri, soprattutto legati ai numerosi progetti di ricerca e agli investimenti infrastrutturali avviati o programmati.
Il Rettore ha voluto infine ringraziare tutte le strutture amministrative, il Delegato al Bilancio Pasquale Ruggiero, la Direttrice Generale Beatrice Sassi e il personale dell’area contabile per il lavoro svolto in una fase particolarmente complessa, segnata da variabili esterne e decisioni ministeriali che hanno richiesto tempestività e riorganizzazione interna, compresi interventi correttivi sui costi per garantire la tenuta complessiva del sistema.