Bosco di Lecceto, il Comune di Siena assicura: “Interventi di tutela e manutenzione costanti e monitorati”

Attività di cura, manutenzione, controllo e valorizzazione del bosco di Lecceto, il punto dell'assessore Magi che ha risposto in Consiglio a Masi (Pd) in merito alle a

Di Redazione | 6 Marzo 2024 alle 10:00

Bosco di Lecceto, il Comune di Siena assicura: “Interventi di tutela e manutenzione costanti e monitorati”

Durante il Consiglio Comunale di Siena di ieri, l’assessore all’ambiente e decoro urbano del Comune di Siena, Barbara Magi, ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere del Partito Democratico Alessandro Masi in merito alle attività di cura, manutenzione, controllo e valorizzazione del bosco di Lecceto.

Magi ha spiegato che “è costante e programmata la manutenzione della parte comunale del bosco di Lecceto, che ha un’estensione di circa 368 ettari, suddivisi tra 363 ettari di bosco e 5 ettari di pascolo erborato e cespugliato. In particolare, gli interventi insistono: sulla sentieristica, a cura della sezione Cai di Siena; sull’area dei bracieri che in parte è inserita nel servizio triennale di manutenzione del verde, e in parte è eseguita in amministrazione diretta dalle squadre operative del Comune di Siena; sull’area vocata allo spargimento delle ceneri ‘Prato delle Ginestre’, in amministrazione diretta dalle squadre operative del Comune di Siena”.

“Il bosco viene invece tagliato – ha precisato l’assessore – secondo un piano gestionale, il cosiddetto ‘Piano dei tagli di Lecceto’ redatto da un agronomo esterno che, nella fase di esecuzione dei tagli, riveste anche il ruolo di direttore dei lavori. Nel dettaglio, il piano dei tagli suddivide il bosco di proprietà del Comune in diversi lotti. Al momento sono in corso gli interventi relativi ai lotti F, G e H e sono già stati effettuati gli altri A, B, C e D, E su un totale di undici tagli silvani previsti. La decisione di dividere il taglio in più lotti si è ritenuta indispensabile per evitare, anche dal punto di vista paesaggistico, l’evidenza della ferita iniziale dovuta al taglio massivo del bosco. Il suddetto piano prevede che alcune aree del bosco, per lo più quelle attraversate dalla viabilità campestre, siano avviate all’alto fusto, in quanto questo tipo di intervento favorisce la fruibilità del bosco; inoltre, sono avviate all’alto fusto le fasce laterali delle strade forestali, coincidenti con i sentieri Cai, per una profondità di circa 5-6 metri. Complessivamente è avviata ad alto fusto una superficie di circa 22 ettari. Questo tipo di intervento agevola l’utilizzo pubblico dei percorsi a piedi, in bici e a cavallo e riduce il rischio di incendi che possono propagarsi per le strade. E’ una manutenzione che si effettua in modo molto graduale, attraverso la ripulitura del sottobosco e il diradamento delle ceppaie di leccio, cerro, roverella, frassino e corbezzolo, per i soli polloni morti o soccombenti”.

Magi ha proseguito spiegando che “le piante arboree significative per diametro vengono spalcate e contemporaneamente dalle fasce di intervento viene rimossa tutta l’immondizia depositata e abbandonata. Sulla restante parte di bosco è prevista la ceduazione semplice, che si ottiene ‘matricinando’ le piante da tagliare. La gestione attuale è fatta sulla base degli interventi già svolti in passato e si definisce ‘ceduo semplice matricinato’. Oltre alle matricine delle essenze autoctone principali, vengono mantenute anche le piante da frutto in un numero minimo di dieci ad ettaro, così come previsto anche per i corbezzoli. Sono privilegiate le matricine con maggiore età, a chioma più compatta e privilegiando le essenze che sono a percentuale inferiore”.

“Poiché il bosco di Lecceto è inserito all’interno di un’area Sir (Sito di Importanza Regionale) – ha aggiunto l’assessore – a scopo di tutela e valorizzazione della fauna è previsto di non tagliare l’edera presente sulle matricine, in quanto essenza che produce bacche molto appetibili, in inverno, per diverse specie di uccelli. Il complesso forestale di Lecceto ha superfici non boscate rappresentate da ex seminativi a prati, prati pascoli e pascoli cespugliati e arborati. Nel piano dei tagli è previsto anche il recupero e ripristino di questi spazi inerbiti, con l’obiettivo ultimo di ottenere spazi verdi aperti, arricchiti con piante da frutto, fauna diversificata e una maggiore fruibilità da parte dei cittadini. La conclusione di tutti gli interventi di taglio è prevista per l’annualità silvana 2025/2026. Gli affidamenti del taglio del bosco sono eseguiti con affidamento a ditte specializzate nel settore a seguito delle varie autorizzazioni richieste a Provincia e Unione dei Comuni e Soprintendenza per il vincolo paesaggistico”.

“Per quanto riguarda la fruibilità venatoria – ha evidenziato Barbara Magi – l’associazione Arci Caccia di Siena ha in concessione una porzione di bosco di vari ettari opportunamente recintato e attrezzato, adibito per l’addestramento di cani da seguita al cinghiale. In merito alle iniziative di valorizzazione in atto merita invece di essere citata ‘Puliamo la Montagnola’, un’attività patrocinata dal Comune di Siena che si svolge in primavera e che vede al lavoro adulti e piccoli con l’obiettivo di togliere dalla natura tutta la sporcizia che ne deturpa la bellezza”. “Infine – ha concluso l’assessore – nella zona vengono effettuati regolari servizi ordinari di controllo del territorio per monitorare la sicurezza e il decoro del bosco”.

Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico) ha detto, nella sua replica, “come sia necessario fare attenzione particolare al Bosco di Lecceto, che non si governa solo con i vincoli, ma anche con proposte e obiettivi. Tali spazi sono anche punto di incontro con gli altri Comuni di Monteriggioni, Sovicille e anche Casole d’Elsa. Ho voluto fare questa interrogazione proprio per richiamare l’attenzione di tutto il Consiglio Comunale sulla risorsa di Lecceto, anche in vista del Piano strutturale. Rispetto a un piano di manutenzione piuttosto puntuale previsto per questa zona, in quanto in parte di diretta proprietà comunale, in generale il paesaggio agricolo che circonda la città ha invece bisogno di costruire un patto con i privati per la manutenzione dello spazio diffuso, per contrastare ogni forma di abbandono. Dovremo per questo ingegnarci a trovare delle forme di collaborazione con le proprietà. L’edilizia non può infatti procedere non solo attraverso gli oneri di urbanizzazione, ma anche attraverso patti di perequazione con i cittadini per mantenere questo straordinario patrimonio. In ultimo serve grande attenzione ai controlli, perché si prevenga anche in questo luogo speciale ogni forma di devianza”.

 



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