25 anni e non sentirli. E’ stato celebrato ieri il 25° anniversario del Museo d’Arte Sacra a Buoncovento e per l’occasione è stata svelato il restauro sulla pala dell’Annunciazione tra Santi di Girolamo di Benvenuto. Il museo, che ha sede nel palazzo Ricci Socini, ospita una collezione che comprende preziose opere d’arte sacra (dipinti, sculture, oreficerie tessili) provenienti dal territorio della Val d’Arbia, a testimonianza dello svolgersi della cultura figurativa senese dal XIII al XIX secolo coi suoi maggiori protagonisti.
“Sono venticinque anni che il museo si trova qui – spiega la vicesindaco del comune di Buonconvento Elisabetta Borgogni – , fa parte della Fondazione Musei Senesi, insieme al Museo della Mezzadria e con grande piacere, raccontando il passato, trasportiamo nel futuro il nostro museo”. “Oggi presentiamo al pubblico un restauro importantissimo che è avvenuto ad agosto – aggiunge Rosanna Giorgi, responsabile del Museo d’Arte Sacra – il bilancio del 2023 è molto positivo e oggi si aggiunge un pilastro importante”. Nelle prime sale sono raccolti dipinti del Duecento e del Trecento con artisti del calibro di Duccio di Buoninsegna e la sua grande Madonna col Bambino, ma anche Pietro Lorenzetti, Luca di Tommé ed Andrea di Bartolo con una raffinata Annunciazione. Il percorso prosegue con le opere di Sano di Pietro, notissimo e assai prolifico pittore senese della metà del Quattrocento e con la splendida Madonna con Bambino e angeli di Matteo di Giovanni, mentre il Cinquecento è rappresentato dalle opere dei seguaci di Baccafumi, da Bartolomeo di David al Brescianino e al Riccio. Ampiamente documentato è anche il Seicento senese, con l’Ecce homo di Rutilio Manetti, ma anche con le opere di Francesco Vanni, Astolfo Petrazzi, Ventura e Simondio Salimbeni, Francesco Bartolini e Bernardino Mei. Nell’ultima sala è in mostra una raccolta di oreficerie del XV-XIX secolo provenienti dalle pievi di Buonconvento e del circondario, alcuni arredi lignei del XVII secolo e un grande tabernacolo in marmo della seconda metà del ‘400, proveniente dal vicino ponte della Via Cassia sull’Ombrone, raffigurante la Madonna col Bambino.