Bus turistico ribaltato sull'Autopalio, il consulente dell'autista: "Barriere protettive non a norma"

Nel drammatico sinistro morì una donna e rimasero ferite 37 persone. Tecnico difesa conducente: "Se barriere fossero state a norma esito incidente ben diverso"

Di Redazione | 25 Maggio 2022 alle 10:00

Bus turistico ribaltato sull'Autopalio, il consulente dell'autista: "Barriere protettive non a norma"

Prosegue il processo relativo al
tragico incidente stradale avvenuto il 22 maggio 2019 sulla Siena-Firenze, all’altezza di Monteriggioni, quando un bus turistico si ribaltò in una scarpata provocando la morte di una guida turistica russa di 41 anni e il ferimento di 37 persone. Un disastro che costò la prolungata interruzione del traffico e rischiò di causare la paralisi del pronto soccorso per i tanti simultanei accessi. A giudizio c’è sia l’autista che guidava il bus, con l’accusa di omicidio stradale, che due tecnici legati alla manutenzione della strada, cui si contesta l’omicidio colposo. Ieri ha testimoniato un ingegnere per la difesa del conducente, che ha ricostruito i fatti dando il suo punto di vista tecnico.

Per il teste l’incidente avrebbe avuto esito diverso se le barriere di protezione lungo la carreggiata fossero state a norma di legge; la difformità nel punto interessato dal sinistro avrebbe permesso la penetrazione nel bus (la donna deceduta è rimasta trafitta da una lamiera). Il consulente ha poi rilevato un dislivello dell’asfalto nella banchina. Il processo andrà avanti a fine giugno intanto il perito incaricato dal giudice di ricostruire dinamica è stato di salute della strada inizierà il suo lavoro.

C.C



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