Business dei migranti, continua il processo: in 3 a giudizio

Affari, secondo l'accusa, per lucrare sulla gestione dei richiedenti asilo fra il senese e il grossetano. Si contestano i reati di turbativa d'asta, riciclaggio e falso ideologico

Di Redazione | 13 Marzo 2021 alle 9:00

Business dei migranti, continua il processo: in 3 a giudizio

Business dei migranti nella provincia di Siena, continua il processo al tribunale di Siena. Terminato il primo filone con la condanna a 2 anni e 3 mesi per turbativa d’asta e auto-riciclaggio e ad altri 2 anni per calunnia dell’impresario amministratore della Cassiopea Srl, società che si occupava della gestione di alcuni centri di accoglienza nel senese, a giudizio per il secondo sono presenti altre persone. Nuovamente presente l’imprenditore – accusato di falso ideologico e appropriazione indebita – insieme a un amministratore formale e a un ragioniere, sempre riconducibili a Cassiopea, con altre accuse a vario titolo di turbativa d’asta, riciclaggio e tentata turbativa.

In aula durante l’ultima udienza è stato ascoltato, in merito a una triangolazione di bonifici con l’imprenditore, don Aimè Rwamashuri, ex parroco di Sassofortino nel grossetano, la cui parrocchia avrebbe stipulato una convenzione che per l’accusa era fatta ad hoc per intercettare finanziamenti poi destinati ad altri scopi. Il procedimento riprenderà a fine aprile.

C.C

 



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