Alla vigilia della partita tra Siena e Camaiore, in conferenza stampa è intervenuto Patrick Englund, uno dei soci di maggioranza della società bianconera, per fare chiarezza su alcune criticità emerse nel corso delle ultime settimane. Nel suo intervento introduttivo, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, Englund ha spiegato i motivi della sua assenza da Siena negli ultimi mesi, legati a ragioni professionali e personali, ribadendo però che il suo impegno nei confronti del club resta invariato. Di seguito il riassunto delle sue dichiarazioni.
Visione societaria e progetto a lungo termine
«Siamo arrivati qui un anno e mezzo fa con un’idea chiara: costruire un progetto a lungo termine. Questo significa che non tutto arriva subito e che il percorso è più lento rispetto a quello che qualcuno si aspetta. È un modo di lavorare che può non piacere a tutti, ma è quello in cui crediamo e che vogliamo continuare a seguire».
Situazioni ereditate e questioni legali
«Quando abbiamo acquistato la società è stata fatta una due diligence completa. Alcune situazioni erano già note e ce ne siamo presi la responsabilità, altre non erano nella ‘lista’ che avevamo noi. Sono quindi emerse questioni legali: una causa importante si è chiusa a nostro favore, ma nel frattempo l’incertezza ha creato difficoltà operative e rallentamenti nei pagamenti».
Pagamenti e rapporti con i fornitori
«Le cifre che sono circolate in questi giorni non sono vere. I pagamenti vengono fatti progressivamente, in base alle scadenze. Ci sono stati problemi anche con alcuni fornitori, soprattutto locali, e questo ci dispiace molto. Abbiamo commesso qualche errore di gestione, ma la maggior parte delle situazioni è già stata risolta o lo sarà a breve».
Struttura societaria e organizzazione interna
«In questo periodo alcune persone sono entrate in società e poi sono andate via. Ora siamo molto vicini a inserire una figura responsabile fissa a Siena, che parli italiano e rappresenti la proprietà sul territorio. Inoltre stiamo cercando anche un responsabile marketing, possibilmente legato alla città o al territorio».
Stadio e rapporti con il Comune
«Il rapporto con il Comune è buono fin dall’inizio. L’unico aspetto che ci preoccupa è la scadenza della convenzione dello stadio in estate. Vogliamo risolvere questa situazione il prima possibile per dare stabilità e sicurezza al futuro del club».
Calendario e orari delle partite
«La LND ci è venuta incontro su diverse partite. Nel caso della gara con il Camaiore, l’orario pomeridiano è stato l’unico possibile perché gli avversari non volevano giocare di sera. Non è un problema di illuminazione o di stadio, ma una scelta legata alle disponibilità delle squadre».
Strategia sportiva e mercato
«Siamo sempre attenti al mercato e vogliamo rinforzare la squadra, tra poco ci saranno i primi colpi. L’anno scorso abbiamo dovuto ridurre una rosa troppo ampia, quest’anno invece cerchiamo giocatori giovani, di qualità e con margini di crescita. Non cerchiamo profili a fine carriera, ma calciatori che possano crescere con il Siena».
Fiducia nell’allenatore
«La nostra fiducia nell’allenatore è totale. Bellazzini è giovane, ma sono convinto che in futuro lo vedrete a livelli più alti. Ha iniziato il suo percorso qui a Siena e, come tutta la squadra, ha attraversato un periodo molto difficile. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme».
Rapporto con i tifosi
«I tifosi sono la parte più importante della società: proprietari, dirigenti e giocatori cambiano, i tifosi restano sempre. Capisco la rabbia e il malcontento, è normale, ma in questo momento la squadra ha bisogno del loro sostegno, non dopo. Le contestazioni a caldo non aiutano nessuno».
Obiettivi sportivi
«Vogliamo puntare il più in alto possibile. È vero che quest’anno siamo lontani dal primo posto, ma l’obiettivo è fare il miglior campionato possibile e cercare di entrare nei play-off. Il resto verrà valutato solo successivamente».
Ripescaggio e scenari futuri
«In questo momento non stiamo pensando al ripescaggio. Prima dobbiamo risolvere le situazioni societarie di cui ho parlato e raggiungere il risultato sportivo sul campo, cioè entrare nei play-off. Solo dopo, se si apriranno delle possibilità, valuteremo tutto. Oggi non siamo pronti a parlarne perché le priorità sono altre».
Bilancio e scelta di investire a Siena
«Sapevamo che sarebbe stato difficile fin dall’inizio. Scegliere una città con una grande storia significa anche accettare pressione e problemi. Se volevamo stare tranquilli non dovevamo comprare una squadra in Italia. Abbiamo fatto errori, certo, ma la cosa più importante è imparare e migliorare».
Motivazioni del progetto
«La scelta di investire qui nasce dalla volontà di costruire un progetto calcistico con una visione chiara e autonomia decisionale. Abbiamo anche altri interessi, ma sono secondari: il centro di tutto è il calcio e rendere il progetto sostenibile nel tempo».