Caporalato, Valenti (Pd provinciale Siena): "Fenomeno disumano, serve patto forte tra sindacati, lavoro e politica"

Inchiesta sul caporalato ai danni dei migranti ospiti del Cas di Piombino, l'ntervento di Andrea Valenti

Di Redazione | 30 Aprile 2024 alle 21:00

Inchiesta sul caporalato ai danni dei migranti ospiti del Cas di Piombino, intervengono anche i segretari territoriali del Pd delle tre federazioni toccate dal caso.

“Come apprendiamo dalla stampa, ci sono anche residenti nel territorio senese coinvolti nell’inchiesta sui fenomeni di caporalato emersi nel territorio livornese. La nostra condanna è, come sempre, ferma e decisa: da sempre il Partito Democratico in questa provincia contrasta questo fenomeno, in accordo con le proprie e i propri eletti e le forze sindacali. La riduzione in schiavitù delle persone, il lavoro sottopagato, lo sfruttamento degli ospiti dei CAS richiama le battaglie che da sempre ci contraddistinguono, come quella sul salario minimo, su una gestione equa e solidale dell’immigrazione, sulla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Serve un patto forte tra politica, mondo del lavoro, organizzazioni sindacali e governo centrale per contrastare questi fenomeni disumani, non il solito sciacallaggio scomposto  della destra sulla pelle delle vittime” dice il segretario provinciale del Pd Siena Andrea Valenti.

Per il segretario della Val Di Cornia Simone De Rosas “il caporalato è una piaga presente anche in Toscana. Va detto con chiarezza. Donne e uomini sfruttati, approfittando della loro situazione personale di difficoltà, per fare profitto. Una pratica che danneggia gravemente la stragrande maggioranza di aziende agricole che lavorano in modo serio e seguendo le regole e che devono fronteggiare aumento di costi e grande distribuzione. Si creino con serietà condizioni per regolarizzare lavoratrici e lavoratori immigrati, senza demagogia. Dove non ci sono diritti si annidano sacche di irregolarità”.

Da Grosseto interviene Giacomo Termine: “ La politica deve farsi carico della lotta al caporalato e di investimenti per un contrasto preventivo e per potenziare i controlli nelle campagne, come quello che ha sgominato la rete responsabile dei fatti di Piombino. È un impegno che tutta la politica deve prendere affinchè il Primo Maggio non sia solo una data sul calendario. Per difendere i più deboli costretti allo sfruttamento e per difendere il lavoro degli imprenditori onesti vittime anche loro di concorrenza senza scrupoli”.



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