Hanno aggredito i carabinieri durante un normale controllo a Montepulciano, colpendo tre militari e causando loro lesioni: questa la vicenda al centro dell’udienza che si è svolta stamani al Palazzo di Giustizia di Siena. Il giudice per le indagini preliminari Andrea Grandinetti ha convalidato l’arresto dei tre uomini coinvolti, ma ne ha disposto la remissione in libertà, applicando per tutti il divieto di dimora e di sosta nel territorio comunale di Montepulciano.
Secondo la ricostruzione degli atti giudiziari, i fatti sono avvenuti nella notte tra il 24 e il 25 ottobre, quando una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Montepulciano ha fermato tre uomini, rispettivamente originari di Sinalunga (42 anni), Nuoro (43 anni) e della Polonia (40 anni), tutti residenti in provincia di Siena. Il controllo, iniziato come una verifica ordinaria, è diventato ben presto teatro di tensioni. Uno dei tre, già noto alle forze dell’ordine e destinatario di precedenti provvedimenti di allontanamento, ha reagito con ostilità quando gli è stato richiesto di esibire i documenti, minacciando un militare con frasi pesanti e intimidatorie, tra cui l’intenzione di impossessarsi dell’arma d’ordinanza.
Gli insulti e le minacce hanno rapidamente lasciato spazio alla violenza fisica. Gli altri due uomini hanno preso parte attiva all’aggressione, con spinte, gomitate e colpi rivolti ai carabinieri impegnati nel servizio. In pochi attimi la situazione è degenerata in una vera e propria colluttazione. Uno dei carabinieri è stato colpito con una manata al torace, mentre un altro è stato raggiunto da una testata. Le forze dell’ordine, nel tentativo di bloccare e contenere i fermati, hanno riportato vari traumi: uno degli agenti ha subito un trauma cranico non commotivo e un trauma distrattivo alla spalla destra, mentre un altro ha riportato un trauma contusivo alla schiena. Il terzo militare, durante il trasferimento in caserma, è stato morso alla coscia da uno dei fermati, riportando una ferita che ha richiesto cure mediche e una prognosi di cinque giorni. I carabinieri coinvolti hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso.
Secondo quanto emerso in udienza, uno degli indagati avrebbe anche incitato i complici a reagire con maggiore violenza, urlando ripetutamente di “attaccare” i militari. Le aggressioni sono state accompagnate da minacce di morte anche nei confronti dei familiari dei carabinieri, con espressioni di particolare gravità. La dinamica è proseguita anche dopo il trasferimento presso la caserma di Montepulciano, dove uno dei tre ha continuato a opporre resistenza, sferrando il morso a un militare.
Nell’atto di accusa, la Procura di Siena ha contestato ai tre uomini la resistenza e la violenza a pubblico ufficiale in concorso, le lesioni personali aggravate e, per uno di loro, la violazione del divieto di reingresso in Italia, in quanto già destinatario di un provvedimento di espulsione. Le indagini hanno inoltre evidenziato la recidiva specifica per tutti gli indagati, e la recidiva reiterata per uno di loro.
Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Giuseppe Moroni, Michele Del Giusto e Alessandro Betti, tutti del Foro di Siena. Nel corso dell’udienza, il giudice Andrea Grandinetti ha preso atto dei gravi indizi e ha confermato la legittimità dell’arresto, ritenendo tuttavia sufficiente, a tutela della collettività e in attesa degli sviluppi processuali, la misura del divieto di dimora e di sosta a Montepulciano. Gli indagati sono dunque tornati in libertà, ma non potranno avvicinarsi al Comune in cui si sono verificati i fatti.
Andrea Bianchi Sugarelli