Caso Globo Colle, domani l'incontro sindacati-azienda. La proprietà: "Impegno nel tutelare i diritti dei lavoratori"

La proprietà risponde decisa ai sindacati e rivendica il proprio operato. "Posizioni contraddittorie, accuse infondate, strumentalizzazioni. L'acquisizione del punto vendita ha garantito alle maestranze una continuità lavorativa che altrimenti avrebbero perduto"

Di Redazione | 20 Maggio 2024 alle 19:20

Caso Globo Colle, domani l'incontro sindacati-azienda. La proprietà: "Impegno nel tutelare i diritti dei lavoratori"

Domani niente presidio sindacale da parte dei lavoratori della Globo a Colle di Val d’Elsa. L’iniziativa è stata annullata perchè proprio nella giornata del 21 maggio si terrà un incontro tra le organizzazioni sindacali, Filcams Cgil e Nidl Cgil con l’azienda stessa, Cosmo Spa, proprietaria del punto vendita Globo, che nel frattempo ha preso posizione difendendosi dalle rimostranze delle sigle sindacali e rivendica il proprio impegno aziendale. Incontro che si spera possa contribuire a rimettere a posto le cose.

“In primo luogo, si rileva come venga ancora reiterato da parte vostra un contegno di attacco e censura assolutamente gratuito e ingiustificatto che non tiene conto affatto dell’impegno profuso dall’azienda datrice di lavoro nel tutelare e salvaguardare i diritti dei lavoratori e i livelli occupazionali sìn da quando la Cosmo SpA si è determinata l’acquisizione del punto vendita garantendo alle maestranze una continuità lavorativa che altrimenti avrebbero perduto” tuona la proprietà, che risponde una ad una alle contestazioni mosse.

“Continua a non comprendersi da parte dell’azienda il ripetuto richiamo ad un presunto abuso nella utilizzazione del lavoro interinale, allorquando anche il sindacato sa benissimo, come ha potuto verificare, che il ricorso al contratti di somministrazione è sempre avvenuto in modo lecito e regolare in ossequio a tutte le disposizioni di legge, e si invitano al riguardo le O.S. ad indicare e ad individuare una sola disposizione di legge che sia stata violata da parte dell’azienda”.

“Appare, peraltro, anche contraddittoria la posizione assunta al riguardo, considerato che l’utilizzo dei contratti di somministrazione è uno strumento di incentivo all’incremento dei livelli occupazionali che crea occasioni di lavoro che altrimenti non esisterebbero. Altrettanto infondate sono, inoltre, le accuse inerenti la gestione del rapporto con il personale e il presunto mancato rispetto del tempi di vita e di lavoro dei dipendenti che lederebbe la dignità degli stessi”.

“Anche a tale riguardo non si comprende quali disposizioni di legge sarebbero state violate dall’azienda, considerato che tutti i dipendenti sono regolamente assunti nel pieno rispetto delle condizioni sancite dal Contratto Collettivo e lo svolgimento dei rapporti di lavoro è sempre avvenuto in conformitá alle previsioni contrattuali anche con riferimento ar tempi di lavoro, agli orari di lavoro, alle turnazioni e alle mansioni”.

“A tale proposito e evidente la strumentalizzazione di contesti lavorativi mai vetificatisi, così come di un episodio che ha riguardato una lavoratrice rientrata in servizio dopo quattro mesi di malattia alla quale, senza che la stessa abbia comunicato nulla prima del suo ñentro, è stata logicamente applicata la turnazione giá programmata sulla base del contesto organizzativo esistente al momento del suo rientro”.

“Anche in ordine alle relazioni sindacali l’azienda non si é mai sottratta al confronto e ha sempre consentito l’esercizio dei diritti sindacali, mentre da parte delle O.S. continua a scegliersi un atteggiamento di scontro e di protesta assolutamente ingiustificato e formato che rischia, viste le azioni preannunciate, anche di ingenerare disagi nello svolgimento dell’attivitá del punto vendita”.

Si conclude: “Da ultimo, si invitano le O.S. in intestazione ad esercitare il loro, pur legittimo, diritto di tutela dei lavoratori, anche in forma pubblica, nel rispetto dei limiti della continenza, in quanto gli articoli ultimamente apparsi sulla stampa oltrepassano il predetto limite, assumendo un connotato di discredito che l’azienda non puó assolutamente accettare. Detto quanto sopra, l’azienda rimane in ogni caso disponibile ed aperta ad ogni confronto purché esso sia leale e costruttivo e non sfoci in forme di rivendicazione e di protesta forzate e ingiustificate che il predetto confronto non aiutano di certo”.



Articoli correlati