Caso Phica.eu, Spinelli (Pd): “Chiusura di siti e pagine violente non basta, ora individuare responsabili e fare lavoro di sensibilizzazione”

L’assessora toscana al Welfare e i casi ‘Mia moglie’ e Phica.eu: “La concezione violenta e proprietaria della donna va sradicata da ogni luogo della vita quotidiana: serve impegno forte della politica”

Di Redazione | 29 Agosto 2025 alle 15:30

Caso Phica.eu, Spinelli (Pd): “Chiusura di siti e pagine violente non basta, ora individuare responsabili e fare lavoro di sensibilizzazione”

Le foto e i commenti vergognosi pubblicati in gruppi social come ‘Mia Moglie’ e siti come ‘Phica’ sono un’offesa inaccettabile alla dignità delle donne. È una concezione che non possiamo tollerare e che dobbiamo combattere con decisione”.

A dirlo è Serena Spinelli, assessora toscana al Welfare ed esponente del Pd, commentando la chiusura delle pagine e dei siti che ospitavano immagini di donne senza il loro consenso e frasi sessiste e violente.

“Voglio esprimere la mia solidarietà alle donne vittime di questa vergognosa umiliazione pubblica a cui sono state sottoposte – continua Spinelli – e anche alle loro figlie e ai loro figli, perché la lotta contro le discriminazioni di genere va fatta anche pensando a quale società vogliamo costruire per il loro futuro”.

“Bene che si sia arrivati alla chiusura di queste pagine, ma è il risultato minimo. Ora chi ha pubblicato quelle foto, in alcuni casi addirittura di mogli o compagne, deve essere perseguito penalmente – dice Spinelli – perché non è accettabile che simili comportamenti restino impuniti”.

“Oltre a questo – continua Spinelli – serve un impegno forte della politica, perché la lotta alla violenza e alla discriminazione di genere non si vince soltanto nei tribunali, ma soprattutto cambiando la mentalità collettiva e mettendo al centro il rispetto delle donne”.

“L’obiettivo finale – conclude Spinelli – deve essere sradicare la concezione maschilista e proprietaria delle donne da ogni luogo della vita quotidiana: dalla famiglia al lavoro. Solo così ogni donna potrà vivere davvero libera, rispettata e mai più oggetto di violenza o di derisione”.



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