Castellina in Chianti avvia una nuova fase della propria vita istituzionale con l’elezione, avvenuta all’unanimità, di Carlo Sisti, 22 anni, a presidente del consiglio comunale. La nomina è stata formalizzata nel corso della seduta di sabato 27 dicembre e rappresenta il primo significativo effetto del nuovo Statuto comunale, che introduce la separazione tra il ruolo di sindaco e quello di presidente del consiglio.
Fino ad oggi, nei Comuni sotto i 15.000 abitanti, le due funzioni coincidono abitualmente nella figura del sindaco, salvo diversa previsione statutaria. La scelta di Castellina in Chianti va invece nella direzione di una maggiore distinzione delle responsabilità istituzionali e di un rafforzamento del ruolo del consiglio comunale come organo di indirizzo, controllo e rappresentanza democratica.
Classe 2003, studente di Giurisprudenza all’Università di Siena, Sisti è attivo nel mondo associativo locale ed è membro di ANCI Giovani Toscana e della Rete dei Consiglieri locali dell’Unione europea. In precedenza ha presieduto la Commissione Affari Generali e Bilancio del Comune e maturato esperienze nell’ambito della comunicazione politica a livello parlamentare. “Accolgo questo incarico con senso di responsabilità — ha dichiarato Sisti —. L’elezione all’unanimità è un segnale importante. Questa figura rafforza il ruolo dell’assemblea e garantisce equilibrio e rispetto di tutte le posizioni. Il mio impegno sarà rivolto all’ascolto e a un confronto istituzionale corretto”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Giuseppe Stiaccini, che ha evidenziato come la riforma statutaria completi il percorso di definizione dei ruoli tra sindaco, giunta e consiglio. “Castellina in Chianti è tra i primi Comuni sotto i 15.000 abitanti ad adottare questa figura in corso di mandato — ha sottolineato Stiaccini —. L’obiettivo è riequilibrare e rafforzare il ruolo del consiglio, chiamato a crescere nella capacità propositiva e di iniziativa”.
Con questa elezione si apre dunque una nuova stagione istituzionale per Castellina in Chianti, fondata su una più chiara distribuzione delle funzioni e su un modello di governance orientato alla partecipazione e al confronto democratico.