Una giornata speciale per Castelnuovo Berardenga, che ha reso omaggio a Ranuccio Bianchi Bandinelli, nel 125° anniversario della nascita e nel 50° della morte, ricordando una delle figure più rilevanti della cultura italiana del Novecento. Le celebrazioni si sono svolte nella splendida Villa Bianchi Bandinelli di Geggiano, luogo simbolo della vita dello studioso.
Il sindaco Fabrizio Nepi ha sottolineato come la ricorrenza rappresenti un momento di grande valore per la comunità:
“Oggi per la nostra amministrazione è un onore ricordare Ranuccio Bianchi Bandinelli, una delle figure più importanti del mondo accademico e culturale della nostra Repubblica – ha spiegato -. Ebbe ruoli determinanti nel Paese, ma fu anche profondamente legato al nostro territorio, dove visse per molti anni. Fu capace di comprendere le trasformazioni sociali dell’epoca e accompagnò i mezzadri che lavoravano queste terre verso una nuova storia di cooperazione, agricoltura moderna e tutela dei salari”.
Bianchi Bandinelli, grande archeologo, intellettuale e direttore generale delle Antichità e Belle Arti durante la Seconda Guerra Mondiale, seppe parlare ai potenti della terra senza mai dimenticare le persone comuni. A Geggiano non fu solo un proprietario terriero: fu un riferimento umano e sociale. Sostenne infatti la nascita di una cooperativa contadina, intuendo con grande anticipo il valore della solidarietà, della dignità del lavoro agricolo e della giustizia sociale. Un gesto profondamente innovativo per il suo tempo.
“Ranuccio – ricorda l’amministrazione – è stato capace di tenere insieme cultura e impegno civile, conoscenza e senso della comunità. Un esempio alto e ancora attuale per la nostra realtà”.
Nel corso della giornata è stata anche inaugurata un’opera dell’artista Alessandro Grazi, dedicata proprio a Ranuccio Bianchi Bandinelli. L’installazione si trova nel bosco di Geggiano, nei pressi del Circolino, inserendosi in modo suggestivo nel paesaggio a lui tanto caro. A chiudere il ricordo, una sua celebre frase: “L’arte non serve a fuggire dalla vita, ma a capirla meglio”.