Cenni su contraffazione: “Affare internazionale per la criminalità organizzata”

Di Redazione | 27 Marzo 2017 alle 16:42

Cenni su contraffazione: “Affare internazionale per la criminalità organizzata”

La deputata Pd, capogruppo Pd in commissione contraffazione interviene dopo le audizioni con Stephane Jacobzone, rappresentante OECD, e il Colonnello Roberto Pugnetti, vice comandante dei Ros Carabinieri

“Sono state due audizioni importanti quelle che si sono svolte oggi in commissione contraffazione con Stephane Jacobzone, rappresentante OECD, Organizzazione cooperazione e sviluppo economico, e il Colonnello Roberto Pugnetti, vice comandante dei Ros Carabinieri, di particolare interesse per indagare il rapporto tra contraffazione e criminalità organizzata sul quale è in via conclusiva un’indagine della commissione di cui sono relatrice”. E’ quanto afferma la parlamentare Susanna Cenni, capogruppo Pd della commissione di indagine sul fenomeno della contraffazione.

 “I dati emersi – aggiunge Cenni – ribadiscono la globalità del fenomeno e la necessità di un coordinamento tra governi e di instaurare un  legame con Dogane e Poste dei singoli Paesi, insieme a pene e sanzioni rigorosamente applicate. A questo si unisce la necessità di un’attività pedagogica per i consumatori e, in particolare, per giovani abituati al commercio online, da educare a interrogarsi sulla qualità dei loro consumi”.

 “Le cifre del rapporto riferite al 2013 – dice ancora Cenni – parlano di un commercio internazionale delle merci contraffatte che rappresentava fino al 2,5 per cento del commercio mondiale, per un valore pari a 461 miliardi di dollari, cifra equivalente al Pil di Irlanda e Repubblica Ceca messe assieme. L’Italia’ è il secondo Paese a livello mondiale in termini di diritti violati, prima della Francia e dopo gli Usa e, poiché l’industria italiana è molto forte come marchio, il risultato è che diventa molto vulnerabile alla contraffazione. Una conferma pesante anche quella emersa dalle indagini Ros sulla ndrangheta calabrese e la camorra napoletana, con cosche che operano attorno al porto di Gioia Tauro e ai mercati ambulanti di Napoli, in particolare nell’abbigliamento”.

 “Il quadro illustrato – conclude Cenni – evidenzia come, durante la crisi, la contraffazione sia sottrazione di risorse economiche e sociali significative per i titolari di diritti, i Governi e l’economia nel suo complesso e fornisce un’idea del potere economico delle reti criminali nascoste dietro simili volumi d’affari, a basso rischio. Nonostante i buoni risultati conseguiti da Ros Carabinieri e altre forze dell’ordine e i report prodotti da OECD e altri organismi, resta il tema di una più forte forma di coordinamento tra Governi e tra tutti gli attori nel contrasto, anche perché il contrasto alla contraffazione non è un’assoluta priorità per tutti i Governi dei vari Paesi”.



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