Centinaia di senesi rispondono all'appello del negozio ucraino: da Siena è partito il primo camion di aiuti

Donne ucraine ed italiane lavorano insieme per preparare i pacchi: servono alimenti per bambini e medicine

Di Redazione | 28 Febbraio 2022 alle 23:12

E’ un brulicare di persone che smistano, inscatolano, impacchettano, e fuori una fila continua di persone: chi si presenta con grandi buste piene di indumenti e coperte, chi ha portato vestiti pesanti per bambini, chi medicine e chi anche solo un pacchetto di assorbenti o un’offerta in denaro. Il grande cuore di Siena si è riversato nel piccolo negozio di alimentari dell’est in via dei Gazzani e lo ha invaso. Donne ucraine, accanto a donne senesi, si danno da fare per preparare i pacchi.

La notizia della raccolta a favore dei profughi dell’Ucraina ha fatto arrivare più cose di quante il negozio ne possa contenere” dice il titolare, un uomo giovane e massiccio dalla barba bionda che cerca di organizzare il lavoro e allo stesso tempo ringraziare chi si affaccia alla porta del negozio con qualcosa da donare. Pur nella soddisfazione di vedere un così grande moto di solidarietà, nei volti degli ucraini non ci sono sorrisi ma solo una palpabile angoscia. Fuori ci sono donne che parlano al telefono in ucraino e piangono.

Domani cercheremo di trovare un magazzino perchè qui non abbiamo più posto – spiega – ed organizzeremo nuove spedizioni. Servono soprattutto vestiti pesanti, latte artificiale, pannoloni e alimenti per i bambini più piccoli. E medicine, antibiotici per chi è ferito. Le medicine sono fondamentali” si raccomanda.

E’ già buio ma fuori dal piccolo alimentari è un via vai continuo di persone. Molte fermano le auto fuori dalla ztl e svuotano i porta bagagli carichi di ogni cosa. Alle 19 arriva il camion. E’ il primo che parte da Siena e inizia la catena umana per portare fuori dal negozio i pacchi. Il camion si riempie in pochi minuti ma all’interno dell’alimentari ci sono ancora molte cose da spedire.

“Adesso andiamo a Follonica dove è in partenza un mezzo più grande, che riunisce le donazioni di più città – spiega il conducente – e poi partirà subito, nella notte, verso l’Ucraina. E poi domani, o al più tardi domani l’altro, siamo pronti per farne partire altri”.



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