Chiusi: due appartamenti confiscati alla Mafia diventano un Cas per 25-30 migranti

Presentato questa mattina nel Salone degli Arazzi della Prefettura di Siena il Progetto innovativo finalizzato a potenziare le strutture dedicate all’accoglienza dei richiedenti asilo. Circa 30 migranti verranno ospitati in due immobili confiscati nel Comune di Chiusi

Di Redazione | 28 Agosto 2023 alle 17:45

“Dalla confisca alla legalità percepibile” è la denominazione del Progetto di accoglienza dei richiedenti asilo che la Prefettura di Siena sta portando avanti per superare le difficoltà di ospitalità e integrazione dei migranti. Questa mattina è stato presentato un primo importante risultato che riguarda l’accoglienza di richiedenti asilo in due immobili del Comune di Chiusi che la Prefettura ha momentaneamente ottenuto dall’ Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata.

“Compito del Prefetto, in sinergia con le istituzinoni territoriali – afferma il Prefetto Matilde Pirrera – è trovare per i migranti nuove sistemazioni dignitose, evitando tende e palestre, il progetto nasce da una iniziativa del ministero che mette a disposizione delle prefetture i beni confiscati alle Mafie, in questo caso parliamo di due appartamenti nel territorio di Chiusi. Abbiamo sviluppato le intese col sindaco che si è subito dichiarato disponibile, troveranno accoglienza 25-30 migranti” sottolinea.

Fondamentale è stata la sinergia con il Comune di Chiusi che si è messo a disposizione per mettere in sicurezza l’edificio e renderlo fruibile per l’accoglienza e l’integrazione. Nonostante si tratti di un’importante operazione il Primo Cittadino chiusino richiama l’attenzione del Governo, perché per il fenomeno dell’immigrazione servono risposte e una gestione coordinata.

“Si tratta di un complesso immobiliare in una posizione centrale nel nostro comune, già ci eravamo interessati per metterlo in sicurezza – aggiunge il sindaco chiusino Gianluca Sonnini – abbiamo unito da un lato l’interesse per l’accoglienza dei profughi, e dall’altra la possiblità di mettere in sicurezzza un immobile che al momento non è un biglietto da visita qualificante. Non potevamo non metterci a disposizione, il governo comunque deve dare risposte certe sulla gestione dei migranti”.



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