“Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Al momento, possiamo solo dire di aver appreso dalla stampa l’ipotesi di un’uscita del Comune di Siena dalla Società della Salute”. Giuseppe Gugliotti, presidente della Società della Salute Senese, commenta così le voci circolate nei giorni scorsi riguardo alla possibile decisione della maggioranza di Palazzo Pubblico – in particolare del gruppo di Fratelli d’Italia – di ritirare Siena dalla struttura di programmazione dei servizi sociosanitari e socioassistenziali integrati. Una mossa che, se confermata, avrebbe ricadute non solo amministrative, ma anche politiche e simboliche.
“Quello che sappiamo – ha aggiunto Gugliotti – è che ci sarebbe stata una riunione interna alla maggioranza per una ricognizione sull’organizzazione dei servizi. Ma non sappiamo se questa posizione sia condivisa da tutta la coalizione o solo da una parte di essa”.
Il presidente della SdS ha voluto ribadire l’importanza del modello toscano, nato nel 2005, che oggi è osservato con interesse anche da altre regioni italiane: “Le Società della Salute – ha spiegato – pur tra difficoltà e criticità, hanno garantito in questi anni un’integrazione reale tra sociale e sanitario, mantenendo servizi di qualità con costi sostenibili, soprattutto per i comuni che oggi subiscono tagli e riduzioni di risorse. La Società della Salute Pistoiese funziona molto bene, pur con al suo interno maggioranze politiche diverse. Questo dimostra che non è il colore politico a determinare l’efficacia del modello, ma la volontà di lavorare insieme”.
“Se qualcuno ritenesse di attaccare lo strumento delle Società della Salute solo perché è un’intuizione nata da una maggioranza di centrosinistra, e ne facesse un tema da campagna elettorale, credo che sbaglierebbe bersaglio. Lo dico con franchezza. In vent’anni – ha continuato – queste strutture hanno dimostrato la loro validità anche in contesti dove le amministrazioni coinvolte avevano maggioranze molto diverse. Lo strumento ha retto e ha funzionato. Se l’intento fosse davvero quello di smontarlo per ragioni ideologiche o di schieramento, i cittadini non ne trarrebbero alcun vantaggio. Anzi, sarebbe un danno per tutti”. Infine, un appello al confronto: “Noi siamo sempre disponibili a dialogare, ad approfondire temi, a valutare criticità e miglioramenti. Ma servono serietà e responsabilità, soprattutto quando si parla di servizi fondamentali per le persone”.