Condannati tre giovani per la truffa del finto carabiniere a Colle Val d’Elsa

Il Gup di Siena emette tre sentenze diverse: pene ridotte grazie ai risarcimenti e alla messa alla prova

Di Redazione | 26 Novembre 2025 alle 7:00

Condannati tre giovani per la truffa del finto carabiniere a Colle Val d’Elsa

Si è concluso ieri pomeriggio davanti al Gup Andrea Grandinetti il procedimento penale che vedeva imputati tre giovani, rispettivamente di 19, 23 e 26 anni all’epoca dei fatti, residenti in provincia di Napoli, arrestati nel maggio 2024 dopo una truffa ai danni di una donna di 86 anni a Colle Val d’Elsa. I tre erano stati fermati sulla Siena-Firenze dai militari dell’Arma, che avevano recuperato il bottino di gioielli sottratti con la tecnica del “finto carabiniere”.

Il 6 maggio 2024 l’anziana aveva ricevuto una telefonata sul proprio numero fisso da un uomo che, fingendosi carabiniere, le aveva comunicato che il figlio era coinvolto in un grave incidente e che per evitare il suo arresto occorreva versare 9.000 euro a un avvocato che si sarebbe recato a casa sua. Poco dopo, un secondo giovane, spacciandosi per legale, si era presentato nell’abitazione della vittima. Pressata dall’annuncio e priva della somma richiesta, la donna aveva consegnato alcuni gioielli in oro, inclusa la fede nuziale. L’arrivo inaspettato del figlio aveva interrotto la truffa: ne era seguita una breve colluttazione con il giovane truffatore, che si era comunque impossessato di parte dei preziosi e si era dato alla fuga sull’auto dove lo attendevano i complici. Grazie alla tempestiva segnalazione, i Carabinieri di Poggibonsi avevano intercettato il veicolo e arrestato i tre ragazzi, recuperando gli oggetti rubati e restituendoli alla donna. Inizialmente, la Procura aveva contestato il reato di estorsione a tutti e, solo al più grande, quello di rapina impropria a causa della violenza esercitata durante la colluttazione.

Nel corso dell’udienza di ieri, la sostituta procuratrice Valentina Magnini ha accolto la riqualificazione del principale capo d’accusa da estorsione a truffa aggravata. Il Gup Andrea Grandinetti ha emesso tre differenti decisioni, in base alle singole posizioni processuali.

Il ragazzo di 26 anni, difeso dall’avvocato Alfonso Tagliaferro del foro di Torre Annunziata, è stato condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione, riconoscendo tutte le attenuanti e tenendo conto anche della contestazione di rapina impropria. La Pm aveva chiesto 4 anni. Il giovane, che era entrato nell’abitazione della vittima, aveva già provveduto a risarcire completamente il danno e inviato una lettera di scuse e perdono all’anziana.
Il ventitreenne, assistito dall’avvocato Michela Rossi del foro di Siena, ha optato per il patteggiamento, ottenendo una condanna a 1 anno e 9 mesi di reclusione.

Il diciannovenne, unico presente in aula e rappresentato dall’avvocato Cozzolino del foro di Nola ha usufruito della messa alla prova con sospensione della pena grazie alla riqualificazione dell’atto d’accusa: una soluzione che, al termine positivo del percorso, porterà all’estinzione del reato.

Tutti e tre gli imputati hanno risarcito la donna, che ha riottenuto i beni sottratti.



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