Conferenza delle Regioni, Giani: “Le Regioni devono restare centrali in programmazione fondi di coesione europei”

Confronto aperto in Conferenza delle Regioni con il vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto

Di Redazione | 19 Dicembre 2025 alle 12:00

Conferenza delle Regioni, Giani: “Le Regioni devono restare centrali in programmazione fondi di coesione europei”

Le Regioni hanno maturato nel corso del tempo una forte capacità di impostare attraverso i fondi strutturali europei innovative e incisive linee di azione di governo. È grazie a questa leva fondamentale che in Toscana abbiamo consolidato il nostro modello di welfare, con i provvedimenti sui nidi e i libri gratis, sulle fragilità e sulla vita indipendente. Nel percorso di riforma della politica di coesione e in merito alle scelte che accompagneranno la prossima programmazione europea  sarei  molto preoccupato se dovesse  esserci  un accentramento a livello nazionale come abbiamo visto nella gestione del PNRR”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ieri ha partecipato a Roma all’incontro della Conferenza delle Regioni con il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto.

“Va scongiurato – ha sottolineato Giani – il rischio che venga meno il ruolo centrale delle Regioni nella gestione dei fondi comunitari“. E ritornando sull’esperienza dei nidi gratis – una  misura che ha consentito a 18mila famiglie di accedere gratuitamente al servizio – il presidente toscano ha ricordato come “a fronte delle perplessità del Ministero sull’uso delle risorse del Fondo Sociale Europeo, questa misura è stata individuata come buona pratica dalla stessa Commissione Ue”.

Nel corso dell’intervento, il presidente della Toscana ha inoltre posto l’attenzione sui vincoli che hanno limitato, nelle attuali programmazioni, gli investimenti in infrastrutture strategiche, sottolineando come sviluppo sostenibile e modernizzazione delle reti non siano obiettivi in contraddizione . “È un tema che sento molto – ha detto Giani – e su questo abbiamo registrato due blocchi, sia sui fondi strutturali 2021-27, che non consentono di realizzare programmi in tale ambito, sia sul Piano di ripresa e resilienza. Si tratta di una criticità cui abbiamo risposto utilizzando in parte il Fondo di sviluppo e coesione, ma soprattutto fondi regionali. La questione che voglio porre è che l’infrastrutturazione, anche stradale, non deve essere non deve essere posta in contrasto con l’obiettivo della sostenibilità ambientale degli investimenti”.

L’ultimo passaggio del suo intervento il presidente lo ha dedicato “all’eccesso di vincoli” nell’impostazione dei bilanci, soprattutto per quello che riguarda il Fesr, e ha concluso proponendo come indicazione di lavoro l’avvio di un “processo di semplificazione”.



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