Confesercenti e Confcommercio: "Se i dati lo consentono Siena torni arancione"

"Tra zona rossa e arancione per molte attività economiche c'è grande differenza" affermano le associazioni

Di Redazione | 18 Novembre 2020 alle 16:30

Le osservazioni di Giani sui diversi di livelli di contagio in Toscana sono pertinenti. Confidiamo che il Ministro della Salute le tenga in giusta considerazione. Così valutano Confesercenti e Confcommercio Siena, commentano l’ipotesi di classificare nuovamente come “arancione” il territorio della provincia di Siena, oltre a quello di Grosseto. “Non vogliamo affrettare fughe in avanti, questa valutazione va fatta alla luce di dati effettivi – osservano – ma se nel nostro territorio la situazione epidemiologica si confermasse molto più sotto controllo rispetto al resto della Toscana, ci aspettiamo che se ne tenga conto”. Formalmente, in base al Dpcm 3 novembre, è il Ministro della Salute che può disporre articolazioni diverse delle misure all’interno del territorio regionale, sentito il Presidente della Regione: è a lui quindi che le associazioni rivolgono ora le attese , dopo la presa di posizione di Giani.

“A qualcuno potrà non sembrare, ma tra zona rossa e arancione per molte attività economiche c’è grande differenza – attualmente la maggior parte del commercio al dettaglio è impossibilitata ad esercitare, considerando che per molti attivare l’asporto, la consegna a domicilio o l’e-commerce è in questo momento una strada troppo gravosa. Non vogliamo affrettare fughe in avanti, né compromettere la prospettiva di fine anno e inizio 2021: è chiaro però che per migliaia di imprese e di persone che vi lavorano ogni opportunità di ossigeno economico va considerata. E al tempo stesso, che resta indispensabile da parte di ognuno di noi applicare al massimo le misure di prevenzione che sono la misura pIù efficace per contenere il virus e le sue drammatiche conseguenze”.



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