"Confuso e poco trasparente", così Bruno Valentini commenta il piano urbanistico

Di Redazione | 2 Agosto 2019 alle 15:22

L’ex primo cittadino prende di mira alcuni punti del piano, come la metropolitana leggera, la viabilità in viale Toselli e la questione dell’attracco dei bus turistici

 

“Nell’affannosa ricerca di evitare che il prossimo 29 novembre scadano le norme urbanistiche impedendo persino la ristrutturazione del bagno di casa, il Comune di Siena ha finalmente annunciato l’avvio della nuova pianificazione. L’impostazione ricalca quella già data dalle precedente amministrazione, come ad esempio maggiore flessibilità nei cambi di destinazione, parcheggi scambiatori a Cerchiaia e viale Sclavo, recupero edifici abbandonati ad Isola d’Arbia, ecc. – commenta il consigliere comunale -. Noi avevamo mantenuto entro limiti prudenti e contenuti il perimetro del ”territorio urbanizzato”, che significa evitare di autorizzare nuove edificazioni nelle zone adiacenti alla città murata e nelle campagne descritte nell’affresco di Ambrogio Lorenzetti. Questo è un freno che ponemmo per tenere a bada appetiti speculativi, ma occorrerà mantenere la guardia alta perché la deriva affaristica è sempre dietro l’angolo e leggere che si intende ”allargare” quel perimetro suscita timore, anche se confidiamo nella vigile supervisione della Regione, attaccata dalla nuova giunta senese perché troppo attenta al consumo di nuovo suolo”.

“Il Comune – continua Valentini – insiste sull’idea della ferrovia metropolitana da Badesse ad Isola d’Arbia, ma Siena non è una metropoli, si tratta di un sogno irrealizzabile, che non è partito nemmeno quando c’erano i soldi della Fondazione. Che in Comune abbiano idee confuse, lo si è visto anche per la viabilità di viale Toselli, dove in pochi giorni la giunta ha prima approvato il progetto per la vecchia idea della viabilità parallela, interna all’area artigianale, e poi un partito della Maggioranza (Fratelli d’Italia, il partito dell’assessore all’urbanistica) ha avanzato un’opzione opposta, cioè la creazione di un senso unico nell’area”.

“Un’altra proposta pericolosa è quella di allontanare dal centro l’attracco dei bus turistici, col rischio di assestare un colpo mortale al turismo già in crisi, se le soluzioni alternative sono inadeguate. Ma quello che manca è un progetto di ampio respiro, che non può basarsi su invenzioni come il tunnel sotterraneo sotto Camollia, ma che deve tracciare nuovi orizzonti per le Università, per il sistema sanitario, per la ricerca, per l’offerta ricettiva, il sistema commerciale, la rigenerazione dei quartieri più vecchi. Quello che manca del tutto, invece, è la partecipazione – conclude l’ex sindaco -. Non si possono contrabbandare incontri riservati con interlocutori privati e portatori di singoli interessi con un percorso di confronto e condivisione, indispensabile per costruire un progetto collettivo, oltre che codificato dalla legge regionale. Ad oggi non c’è stato un solo incontro pubblico sul tema della pianificazione urbanistica e tutto si è svolto in modo ristretto”.



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