Consiglio comunale straordinario #InsiemepergliSDG, questa mattina, mercoledì 15 giugno, presso la Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala a Siena.
“Sono giorni importanti per la comunità senese. Essere stati scelti per il progetto ‘Insieme per gli SDG’, frutto della cooperazione tra il Governo e diverse agenzie e soggetti internazionali, è più che un onore. È un’opportunità” queste le parole del sindaco di Siena Luigi De Mossi, dopo l’apertura dei lavori affidata al presidente del consiglio comunale.
“Non è solo l’opportunità di raccontare – ha proseguito il sindaco -, tanto al territorio quanto a chi ci guarda con interessa da fuori, i progetti concreti che stiamo realizzando all’interno della grande sfida chiamata ‘sostenibilità’. È anche l’opportunità di fare un bilancio, e chiederci: stiamo facendo abbastanza? È una domanda che non dovrebbe essere mai retorica, tantomeno per chi è chiamato, per un tempo limitato, ad amministrare e a occuparsi del bene comune. Della res publica. Un concetto di cui qui a Siena qualcosa sappiamo. Basti pensare al luogo in cui siamo: l’antico Spedale, orgoglio secolare della nostra comunità, segno eloquente della sua apertura e modernità e capacità di tutelare collettivamente il benessere individuale. Un luogo che accoglieva i sofferenti e provava a mutarne la disperazione in speranza. Grazie alla scienza medica, certo, ma anche al potere trasformativo della bellezza e della cultura. E che oggi, tanti secoli dopo la sua apertura, ha dismesso i panni sanitari per indossare quelli di museo, polo creativo e culturale, monumento”.
“Non riesco a immaginare un posto migliore – ha proseguito De Mossi -, e più significativo, per aprire l’edizione 2022 di ‘Insieme per gli SDG’, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Che fanno, se ci pensate, un’operazione non dissimile: portano speranza nella sofferenza del mondo, con la luce della conoscenza, della ragione, della cultura, della cooperazione. Internazionale, nazionale, comunitaria. A Siena in questi quattro giorni, da oggi a sabato 18 quando la cerimonia del Graduation Day che torna in presenza in Piazza del Campo farà da splendida conclusione a questa tappa del progetto,- approfondiremo in modo particolare tre obiettivi: quello alimentare, che svilupperà soprattutto l’Università, nostro costante partner in questa iniziativa. Poi quello di salute e benessere. E quindi quello del consumo e produzione responsabili. Il collegamento tra questi temi è forte di per sé: ragionare in modo strategico su alimentazione, salute e benessere, che significa riflettere non solo sulla riduzione della fame mondiale ma anche sulla qualità (e sostenibilità) della produzione alimentare dei territori ricchi. E anche su elementi fondamentali di sensibilizzazione culturale, educazione, e valorizzazione dell’imprenditoria di territorio”.
“A Siena questo si traduce in alcuni elementi – ha spiegato ancora Luigi De Mossi -, che saranno al centro della quattro giorni di giugno e che sono al centro del lavoro che stiamo facendo: il collegamento tra sport e benessere, su cui stiamo investendo e lavorando sia in termini scolastici e formativi che di sport agonistico; Il rafforzamento di manifestazioni di grande impatto come Strade Bianche o l’Eroica, con il loro portato sia materiale (economia, turismo, pubblicità…) che immateriale (a partire dalla promozione di un’idea di territorio vocato al turismo lento e sostenibile); la moltiplicazione di opportunità non solo per i professionisti, ma per tutti, a metà tra sport e benessere e turismo: fra cui i percorsi ciclopedonali e la valorizzazione della Francigena; il grande progetto di Siena Plastic Free, collegato al progetto europeo Urbact su cui stiamo lavorando con successo; il raggiungimento per la nostra provincia della impegnativa e sfidante qualifica di Carbon Neutral, dopo quella di Carbon Free ottenuta fin dagli anni ’90. Infine un progetto che voglio ricordare con particolare piacere: quello, promosso dal Comune, del mercato settimanale a filiera corta. Un mercato ospitato in spazi pubblici e dedicato solo ed esclusivamente ai produttori e ai prodotti locali. Un’azione, questa, che mette assieme tanti degli elementi su cui stiamo lavorando: perché nella promozione della filiera corta c’è ovviamente un lavoro importante sul cibo e l’alimentazione, ma c’è anche un tema educativo e di sensibilizzazione, c’è la tutela del benessere individuale e collettivo sia nei suoi aspetti nutrizionali che in quelli legati all’identità del territorio. C’è anche la valorizzazione di un’ idea già citata di Siena e del suo magnifico territorio come capitali ideali del turismo lento e sostenibile”.
“Ma un’azione come quella del mercato a filiera corta – ha concluso il sindaco di Siena – ci porta anche all’altro grande obiettivo di sviluppo sostenibile che stiamo affrontando: quello della riduzione dei rifiuti e del riciclo. Sia dal punto di vista della riduzione dello spreco (alimentare e dei prodotti di scarto o di accompagnamento), sia dal punto di vista della riduzione dei rifiuti indifferenziati. Sono obiettivi alti e importanti. Anzi, sfida oggi necessarie, che non possiamo rinviare o ignorare solo perché sono difficili, perché ne va del nostro futuro. Come territori, come comunità locale e globale. Ma proprio perché sono sfide difficili devono partire da qui. Dalla sensibilizzazione. Dalla diffusione della conoscenza. Dalla condivisione. Dall’essere decise e affrontate assieme. In questo luogo altamente simbolico del Santa Maria della Scala. E nella solennità del Consiglio Comunale, luogo della nostra democrazia locale dove ci si confronta anche con asprezza, ma da cui sempre si dovrebbe uscire con in mente una cosa sola: il bene comune”.
Oggi il nostro consiglio comunale ha l’opportunità di dare voce a Siena ed ai senesi sulla sfida della “sostenibilità”. Sicuramente anche Siena, con la sua storia, la sua organizzazione sociale ed economica e la sua attività culturale e scientifica ha dato nel tempo il proprio contributo alla forza di questa parola, “sostenibilità”, in ultimo anche con il contributo scientifico della nostra Università nell’elaborazione dei 17 obbiettivi dello sviluppo sostenibile.
Oggi, però, quattro crisi strutturali in quasi 20 anni, con in coda la pandemia e poi la guerra in Europa, richiedono a Tutti di avere più considerazione e credere di più nella potenza di questa espressione, “sostenibilità”, che non è una parola magica; una volta, infatti, si rispettava questo concetto, quando nessuno pronunciava questa parola magica ed omnicomprensiva. Ora c’è necessità invece di catalizzare lo sforzo straordinario che occorre da parte di Tutti per affrontare i cambiamenti di oggi, senza limitarsi solo ad attenuarne gli effetti, giocando semmai di rimessa e con i soliti rinvii a chi verrà dopo, ma osando di attacco, in Europa, nel nostro Paese, a Siena.
Curarsi degli altri e riconoscere giusto “spazio” nel mondo oggi non è soltanto organizzare “uno spazio urbano” con il policentrismo e le città c.d “intermedie”, come Siena, superando la contrapposizione tra città e campagna, che invece è presente nell’allegoria degli effetti del Buongoverno del Lorenzetti; ma è superare il divario tra nord e sud, tra zona temperata e fasce climatiche, dare spazio e riconoscimento ai generi ed alle generazioni. La sostenibilità deve imporre una riconsiderazione della complessità del mondo, della società e, più da vicino, ma non più in piccolo, anche dei nostri luoghi, per ridare più forza alle decisioni della rappresentanza democratica delle donne e degli uomini, e recuperare i divari ed i solchi economici e sociali che troppi anni di economia finanziaria hanno segnato, rispetto al servizio di un’economia reale basata sul risparmio, come aspirazione dell’uomo che passa da questa terra e la migliora con il proprio lavoro per chi viene dopo, lasciandogli il passo.
L’intervento di Alessandro masi, capogruppo PD:
“La sensibilità a Siena per il risparmio ed il lavoro ha prodotto paesaggio, arte, bellezza, economia, salute, cura, saperi, accoglienza e servizi. Ricordiamo qui l’impegno scientifico e civile di tanti senesi che si sono misurati nel tempo in nome di una Comunità sostenibile, ringraziando i tanti giovani ricercatori e le autorità scientifiche, che sono anche qui presenti. Pensiamo al Gruppo di Ecodinamica, cui contribuì anche Enzo Tiezzi, che è chiamato ogni anno a redigere il “Bilancio dei gas ad effetto serra” per la Provincia di Siena, documentando così l’eccezionale traguardo raggiunto ormai dal 2011: la carbon neutrality del territorio; od ai corsi in economia dell’ambiente e della sostenibilità, di cui furono antesignane le Scienze e Economiche e Bancarie, e qui si ricorda anche Franco Belli. A Siena, nel 1965 il Sindaco Fazio Fabbrini chiuse la città al traffico, prima in Europa, ed il Piano regolatore generale di Luigi Piccinato tutelò le valli verdi, anticipando urban e prustt. E poi lo Schema metropolitano e la “grande Siena”, agli inizi di questo secolo, furono progetti che provarono ad immaginare un’integrazione migliore dello spazio urbano senese”.
“Inoltre, sul valore del cibo oggi a Siena si unisce con un respiro nazionale ed internazionale l’impegno nella ricerca e nella formazione da parte delle Università senesi, in particolare con il corso di laurea professionalizzante in AgriBusiness e il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena, sede del Segretariato Italiano di PRIMA (Partneship for Research an Innovation in the Mediterranean Area) e del Siena Food Lab, in collaborazione con la Fondazione MPS, a supporto delle pratiche agricole più sostenibili. Vanno ricordate altresì le notevoli opportunità dalle connessioni fra agrifood e il distretto delle Scienze della Vita, che hanno riferimento in Toscana Life Sciences, con il prezioso contributo della Regione Toscana. Anche la Fondazione MPS ha come priorità strategica l’agroalimentare, con progetto SchoolFood. A questo si aggiunge il progetto della fondazione Qualivita, come precisa esigenza da parte delle istituzioni locali, della regione Toscana e del ministero delle Politiche Agricole, di riassumere tutte le esperienze italiane ed europee sulle produzioni DOP, IGP e STG. Insomma, abbiamo anche qui le condizioni per aspirare ad essere luogo e comunità del cibo. Ma accanto ai traguardi superati, oggi abbiamo nuove sfide e sofferenze da affrontare per una nuova crescita. Dalla conferenza di Rio de Janeiro del 1992 all’Agenda 21, adesso nello spirito dell’Agenda 2030, si è lavorato sulla partecipazione e sui processi decisionali per lo sviluppo sostenibile. Infatti, non basta la rappresentanza legale e democratica per garantire una decisione “lunga”: la decisione, infatti, va governata con un processo continuo di ascolto, condivisione e confronto con i cittadini, perché davvero sia il risultato di un’analisi diffusa dei necessari costi/benefici e si traduca almeno in crescita, visto che oggi siamo lontani dal progresso e dallo sviluppo del XX secolo”.
“Quindi, “Dare spazio” significa, allora, per Siena considerare, condividere e partecipare, con migliori infrastrutture di accesso e comunicazione, valorizzando il cibo, per prevedere ed attuare un’adeguata politica dell’alimentazione per i cittadini, costituendo anche una qualità e valore dell’abitare e dell’accogliere. Nessun luogo oggi è paradiso in terra. Bisogna fare i conti con un diffuso senso di precarietà economica e sociale, che riguarda anche questa Città sul versante delle libertà, dei diritti e delle opportunità. Occorre, quindi, salvaguardare una coesione sociale più attenta, davvero ed in concreto, ai temi di genere, di generazione e alle differenze, per produrre risposte più adeguate ai bisogni e alle aspirazioni di tutti i cittadini, specialmente dei più giovani2.
“Dopo la crisi anche sistemica della finanza, che ha riguardato anche il Monte dei Paschi, la nostra Città si interroga e si misura sulle vie nuove, legate alle scienze della vita, senza perdere di vista il valore della plurivocazione economica, della piccola produzione e della innovazione nei servizi. Come Torino e Mirafiori sono nate di nuovo, dopo la Fiat, con progetti dal basso, legati alla valorizzazione della comunità, così anche noi senesi dovremo ingegnarci. Uno sforzo per integrare di più reti di patrimoni e di risorse farà crescere un’accoglienza nuova dei cittadini e degli abitanti, anche solo di passaggio, in una logica di comparto e di sistema, facendo più integrazione di funzioni con i comuni vicini della nostra provincia. Ecco, quindi, che il Gruppo consiliare del Partito Democratico condivide la mozione per migliorare la sostenibilità della nostra Città per le questioni concernenti le infrastrutture di collegamento, il valore del cibo, il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini alle scelte della Città e per il contrasto al disagio giovanile”.
“Infine, merita adesso un richiamo alla guerra in Europa di queste settimane, che rappresenta un passo indietro nel XX° secolo e l’arretramento della sostenibilità di un ordine internazionale, difficile da riconoscere quando geopolitica e geoeconomia si confondono ed i processi democratici governano solo la superficie delle decisioni. Così, la distanza dei cittadini dalle Istituzioni si rivela anche in questa difficoltà a comporre costruttivamente le crisi attuali. Ecco allora che stamani condividiamo qui, nella Città di Santa Caterina, anche un voto di speranza, perché sostenibilità è, prima di tutto, pace”.